L’Open banking e l’open finance stanno modificando l’industria finanziaria dando un ruolo innovativo alle aziende fintech. Ma le banche e gli attori tradizionali restano centrali come parte dell’ecosistema finance dell’era digitale. È quanto mostrano i primi risultati della ricerca “Come il paradigma open sta trasformando gli ecosistemi finanziari”, realizzata da The European House – Ambrosetti.
Tra i dati emersi spicca come il 100% delle fintech ritenga fondamentale per il proprio business creare partnership con altri attori. Anzi, il 70% di esse ha già attuato o intende attuare forme di integrazione di prodotti/servizi di terzi, considerando le partnership chiave per migliorare l’efficacia commerciale (secondo il 32%). Nei prossimi 3 anni, il 43% delle fintech si vede come parte integrante di un ecosistema di piattaforma.
Una visione che si riflette nelle risposte raccolte tra le banche incumbent: il 48% afferma di riconoscere nella collaborazione con le fintech la possibilità di disporre di soluzioni innovative. Il 52% riconosce loro la capacità di sviluppo di tecnologie disruptive fondamentali per l’innovazione di prodotto.
Più innovazione di prodotto, focus sulla customer experience
I dati contenuti nel primo capitolo della ricerca, focalizzato sulle dinamiche innescate dalla collaborazione tra incumbent e fintech, mostrano che il 46% delle fintech opera sulla base dell’innovazione di prodotto come elemento distintivo della propria offerta, mentre il 39% punta su nuove dinamiche di customer experience. Per la quasi totalità – il 74% – le strategie di sviluppo si fondano sui principi della data economy sfruttando fonti dati non-Psd2.
Il 57% degli incumbent ha già valutato che l’offerta delle fintech consente loro sensibili vantaggi nelle strutture di costo e il 25% pensa che la collaborazione con le fintech possa aiutarle a rendere più attrattivi i loro servizi.
La ricerca sui nuovi ecosistemi finanziari è frutto del lavoro promosso da The European House – Ambrosetti e da due attori chiave di questo nuovo mercato, Fabrick e illimity. L’indagine ha coinvolto complessivamente 630 attori tra fintech, imprese e start up nazionali e internazionali ed è strutturata in 3 capitoli.
Anche per le Neobank le partnership/integrazioni con le fintech rappresentano per ben il 44% l’opportunità di crescere, riducendo secondo il 31% il time-to-market.
I nuovi paradigmi: banking as a service e bank as a platform
Paolo Zaccardi, Ceo di Fabrick, commenta: “Per gli incumbent è vitale realizzare collaborazioni con le fintech per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi in grado di garantire al cliente finale un’esperienza fluida e personalizzata”. In questo contesto si conferma centrale il modello di piattaforma che permette questo tipo di contaminazione e co-creazione, prosegue Zaccardi, sottolineando che “Banking as a service ed embedded finance si confermano approcci chiave per cogliere le opportunità dell’open finance, specialmente se realizzati all’interno di un ecosistema finanziario aperto che abbia come elemento fondante una piattaforma. Questo è il modello in cui abbiamo sempre creduto”.
Per Carlo Panella, Head of Direct Banking di illimity, “Le nuove tecnologie e regole hanno rivoluzionato le logiche tradizionali e oggi ci troviamo di fronte a un mondo aperto, che coinvolge attori provenienti dalle industrie più diverse. Avviare nuove forme di collaborazione nell’ Open Finance è la chiave per creare valore per la società, offrendo servizi innovativi capaci di soddisfare i bisogni emergenti”. Prosegue Panella: “Intendiamo essere parte di un cambiamento che è solo all’inizio e, per questo motivo, illimity è costantemente a lavoro per lo sviluppo di nuovi modelli in ottica “bank as a platform”.
Le imprese pronte ad abbracciare l’embedded finance
Le Fintech risultano centrali anche nelle strategie di sviluppo per le imprese: l’81% le ritiene fondamentali per integrare nella propria offerta il concetto di Embedded Finance. E l’87% delle startup affermadi voler integrare prodotti finanziari collaborando con fintech per sviluppare soluzioni customizzate (42%) e creare ecosistemi di innovazione (37%).
“I dati, le Api e l’intelligenza artificiale devono essere considerati gli strumenti alla base di nuove offerte, di nuovi modelli di business e di nuovi ecosistemi”, dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo di The European House – Ambrosetti. “Gli oltre 650 stakeholder, coinvolti da The European House – Ambrosetti nelle survey (630 attori tra Fintech, Neobank, Imprese e Startup) e nelle interviste (oltre 20 banche incumbent), hanno validato il modello ecosistemico di sviluppo dell’open finance che vede protagonisti Fabrick e illimity. A beneficio dell’intero sistema-Paese, vi è l’opportunità di promuovere uno sviluppo ecosistemico molto ampio con il supporto sia degli attori pubblici, in qualità di regolatori, sia degli attori privati. Lo sviluppo dell’open finance secondo un paradigma a piattaforma indirizza le richieste delle imprese e delle nuove generazioni di consumatori che richiedono servizi e prodotti smart accessibili senza soluzione di continuità tra diversi device e capaci di offrire un’esperienza d’uso a 360 gradi”.
The European House – Ambrosetti presenterà i risultati del primo capitolo della ricerca in un webinar il prossimo 20 gennaio. I risultati complessivi dei tre capitoli che fotografano il mercato saranno presentati l’1 e 2 aprile alla 33°edizione del workshop “Lo Scenario dell’Economia e della Finanza” di The European House – Ambrosetti.