IL MERCATO ITALIANO

Venture capital: fintech, deep tech e smart city fanno gola agli investitori

Nel primo trimestre dell’anno oltre 200 milioni in startup e pmi innovative per 84 round di finanziamento. Il nostro Paese più resiliente agli impatti della crisi economica. I dati dell’Osservatorio Growth Capital e Italian Tech Alliance

Pubblicato il 18 Apr 2023

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Toccano quota 201 i milioni di euro investiti in Italia in startup e pmi innovative nei primi tre mesi del 2023, raccolti in 84 round di finanziamento. Escludendo i “mega round” (raccolte superiori ai 100 milioni di euro) l’ammontare investito è in linea con la media degli ultimi 10 trimestri. Fra i settori più finanziati, in testa quello delle smart city che ha totalizzato il maggior numero di round, seguito da life sciences. Analizzando l’ammontare investito, invece, troviamo in testa il fintech, con 55,6 milioni raccolti, seguito dal deep tech con 39,7 milioni e da smart city con 25,9 milioni. Emerge dall’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital, advisor specializzato in aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per startup e scaleup, in collaborazione con Italian Tech Alliance, l’associazione italiana del Venture Capital, degli investitori in innovazione e delle startup e pmi innovative.

Venture capital in Europa e Italia

Nel Q1-23 è proseguito in Europa il rallentamento iniziato lo scorso anno: sono stati infatti annunciati 1.571 round (-39% rispetto al Q4-22), per una raccolta complessiva di 11 miliardi (-14% rispetto al Q4-22).

L’Italia, invece, con 201 milioni raccolti in 84 round, risulta sostanzialmente in linea con il Q4-22, sia per numero di round (+5%) sia per ammontare raccolto (-5%).

Analizzando la segmentazione per tipologia, nel primo trimestre del 2023 i round Seed risultano al vertice sia per numero di operazioni (50) che per ammontare raccolto (91 milioni). Si sono registrati poi 17 round Pre-seed, 14 Serie A e 3 Serie B.

Rispetto al 2022, l’incidenza sulla raccolta dei round early stage (Seed e Pre-seed) è aumentata mentre quella dei round Serie A e Serie B è diminuita, il che motiva la flessione dell’ammontare medio investito registrata nel trimestre.

4 su 5 sono investitori nazionali

L’analisi dei top 5 deal del trimestre evidenzia come non siano stati registrati mega round e come quattro round su cinque abbiano visto l’esclusiva partecipazione di investitori nazionali. In testa Alps Blockchain (Seed, 40 milioni), seguita da HT Materials Science (Serie A, 14 milioni), Caracol (Serie A, 11 milioni), BeDimensional (Serie A, 10 milioni) e Resalis Therapeutics (Serie B, 10 milioni). Il monitoraggio delle exit, infine, ha registrato 11 eventi di liquidità, in linea con l’ultimo trimestre dello scorso anno. In particolare, si contano 10 M&A e 1 Ipo sul mercato Euronext-Growth.

Si consolida il mercato italiano

“Confermiamo la nostra previsione su un 2023 di consolidamento per il mercato italiano, in controtendenza ai principali ecosistemi europei che negli ultimi mesi hanno registrato una contrazione – dice Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital -. Come già anticipato a fine 2022, dopo il record storico per ammontare investito, gli investimenti complessivi in Venture Capital in Italia gioveranno dell’ammontare più alto mai avuto a disposizione di dry powder, dalla verticalizzazione e dalla nascita di nuovi fondi VC, ma saranno influenzati dalla presenza di mega round e dall’evoluzione del contesto macroeconomico. Ci aspettiamo, inoltre, che il 2023 possa essere un anno molto dinamico per le operazioni di M&A, sfruttando la significativa riduzione dei multipli in particolare in alcuni settori”.

L’impatto della congiuntura economica e geopolitica

“Stiamo vivendo una congiuntura complessa dal punto di vista economico e geopolitico, che ha contribuito a un netto calo di investimenti in innovazione registrati a livello globale – spiega Francesco Cerruti, Dg di Italian Tech Alliance -. Pur tenendo sempre conto delle dimensioni più ridotte dell’ecosistema italiano rispetto a quelli di altri Paesi europei, va notato come il nostro Paese stia dimostrando di reggere meglio di altri alle ripercussioni delle tensioni economiche, ricalcando una dinamica già emersa confrontando i dati 2022 rispetto al 2021, che avevano registrato una crescita anno su anno del 48%. L’aumento di interesse da parte di investitori internazionali conferma che il nostro Paese ha tutto il potenziale per divenire sempre più protagonista a livello europeo in questo ambito”.

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