Mettere in campo, entro aprile 2022, 1500 antenne 5G in grado di abbattere i consumi energetici del 50%: questa la sfida annunciata da Vodafone nel Regno Unito in un progetto che vede in campo Ericsson in qualità di network partner. Già effettuato un trial a Londra che ha sortito un risparmio del 43% rispetto alle soluzioni utilizzate per le generazioni mobili precedenti, e nelle ore non di punta si è raggiunto un taglio dei consumi del 55%. Le apparecchiature radio utilizzato sono inoltre il 50% più leggere rispetto a quelle utilizzate per il 4G.
Il progetto fa capo alla strategia “green” della telco britannica che punta a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nel Regno Unito entro il 2027.
“La nostra strategia è semplice, disattivare tutto ciò di cui non abbiamo bisogno, modernizzare la nostra rete ove possibile e utilizzare le opzioni più efficienti dal punto di vista energetico”, sottolinea Andrea Dona, chief network officer di Vodafone UK.
Roaming e net neutrality, violate le norme in Germania
In Germania però la telco britannica è finita nel mirino della Corte di Giustizia Ue insieme con Deutsche Telekom per violazione delle norme sul roaming e net neutrality nell’ambito delle offerte video “all-you-can-watch” Vodafone Pass e StreamOn.
Secondo la Corte la pratica commerciale viola la parità di trattamento sul traffico. “Limitazioni alla larghezza di banda, al tethering o all’utilizzo in roaming si applicano a causa dell’attivazione dell’opzione tariffa zero, contraria al regolamento sull’accesso aperto a Internet e ciò è incompatibile con il diritto dell’Ue”.
La Corte di giustizia europea ha valutato la questione dopo che due tribunali tedeschi hanno chiesto il proprio parere, a seguito di un’indagine del regolatore delle comunicazioni Bundesnetzagentur su entrambi i servizi nel 2017. Vodafone Pass offriva ai clienti dati illimitati per alcune applicazioni di chat, social media, musica e video e StreamOn offriva servizi simili.
Nel 2018 il regolatore ha ordinato agli operatori di estendere l’offerta a tutta l’Ue, in linea con la normativa sul roaming, e di metterla a disposizione dei clienti alle stesse condizioni. Tuttavia, gli operatori hanno sostenuto che ciò non sarebbe economicamente fattibile e hanno proceduto a lanciare ricorsi legali, innescando una battaglia lunga tre anni.
Vodafone e Deutsche Telekom devono ancora rispondere alla sentenza della Corte di giustizia europea.