Dalmine è il primo stabilimento Abb italiano a raggiungere il riconoscimento di fabbrica “Mission to zero”. L’obiettivo dello stabilimento a ridotto impatto ambientale è stato centrato grazie all’introduzione di innovazioni tecnologiche e digitalizzazione che hanno permesso di tagliare del 25% le emissioni di CO2 del sito bergamasco.
La multinazionale che opera nella robotica, nell’energia e nell’automazione ha come obiettivo il raggiungimento della “carbon neutrality” in tutte le sue attività entro il 2030. Mission to zero fa parte di questo percorso verso la neutralità delle emissioni di CO2 ed è un aspetto fondamentale della creazione di una supply chain più sostenibile per i clienti di Abb.
Lo storico stabilimento di Dalmine, costruito nel 1979, copre 45.000 mq. Abb vi produce interruttori e quadri elettrici di media tensione.
Nel 2020 Abb Dalmine è stata riconosciuta, insieme ai due siti di Frosinone e Santa Palomba, Lighthouse plant dal Ministero dell’economia (Mise) all’interno di un piano di promozione dello sviluppo digitale e dell’utilizzo di tecnologie innovative in ambito industriale, ed è diventata esempio concreto di come le tecnologie digitali si applicano ai processi produttivi.
Dalmine si unisce ai siti Abb in Cina, Finlandia, Germania e Paesi Bassi come stabilimento Mission to zero, a cui faranno seguito altri siti nel corso del 2022 e nei prossimi anni.
Monitoraggio energetico grazie all’IoT
Il programma Mission to zero mira a creare esempi di siti produttivi Abb a basse emissioni che possano essere replicati da partner e clienti in tutto il mondo, sia in strutture nuove che in quelle già esistenti. Il programma si basa su una serie di attività per migliorare la sostenibilità in tutte le attività di un sito, dalla riduzione delle emissioni di CO2 alla conservazione delle risorse, fino al supporto ai clienti che vogliono raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità.
Il sito di Dalmine è già alimentato con il 100% di energia verde da fonti rinnovabili certificate da Enel Green Power, ma per raggiungere lo status di Mission to zero, i tre edifici della fabbrica sono stati dotati di 4.000 m2 di pannelli fotovoltaici. I pannelli generano una potenza di picco di 900 kWp, fornendo circa il 20% del fabbisogno energetico della fabbrica e aiutando a bilanciare i picchi di domanda del sistema di aria condizionata durante i mesi estivi.
Attraverso più di 70 sensori installati in tutto il sito, la piattaforma Abb Ability energy and asset manager sfrutta la Internet of things (IoT) per monitorare il consumo di energia per identificarne le inefficienze ed evidenziare le opportunità di risparmio energetico. Sulla base dei risultati del monitoraggio energetico, per esempio, l’illuminazione esterna è stata sostituita con lampade a Led ad alta efficienza, riducendo il consumo energetico di 76.000 kWh all’anno, ovvero l’energia necessaria per ricaricare la crescente flotta di veicoli elettrici del sito.
Approccio basato sull’economia circolare
Focalizzato sull’approccio di economia circolare, il team dedicato alla sostenibilità dei prodotti del sito analizza e certifica i prodotti fornendo il loro Life cycle assessment e le dichiarazioni ambientali di prodotto (Epd). Nel sito di Dalmine si pone grande attenzione alla conservazione delle risorse riducendo gli sprechi, attraverso iniziative come il riutilizzo di casse di plastica per il trasporto dei componenti tra le fabbriche Abb in Europa e l’uso di plastica riciclata per gli imballaggi.
Grazie a questi interventi Dalmine ha ridotto le emissioni di CO2 di circa 2.200 tonnellate negli ultimi due anni – l’equivalente delle emissioni generate da un’auto che percorre 360 giri attorno alla Terra lungo l’equatore.
Lo stabilimento di Dalmine è da tempo impegnato anche nella promozione attiva del progresso sociale, uno dei pilastri della strategia di sostenibilità di Abb. Ne è un esempio l’ampia rete di collaborazioni con il sistema educativo del territorio (Scuole superiori, Istituti tecnici superiori, Università) con l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo del lavoro grazie a progetti educativi a supporto della formazione tecnica e dello sviluppo di competenze specialistiche.
Accanto a ciò, da anni Abb Dalmine è parte del progetto Workplace health promotion per la promozione di buone pratiche per la salute dei dipendenti, tra cui ad esempio il contrasto al fumo (lo stabilimento è “Fabbrica libera dal fumo” dal 2016), oltre alla corretta alimentazione e uno stile di vita sano.
Supply chain sostenibile: un modello replicabile
Alessandro Palin, presidente della divisione Distribution solutions di Abb, ha detto: “I nostri clienti vogliono rendere le loro supply chain più sostenibili e si rivolgono sempre più spesso a noi per le dichiarazioni ambientali di prodotto Epd. Lo stabilimento di Dalmine è oggi un modello replicabile dai nostri clienti: è un esempio positivo di come tecnologie innovative e digitalizzazione possono ridurre le emissioni del 25% – un risultato notevole. In Abb collaboriamo con i nostri clienti per ridurre le loro emissioni annuali di CO2 di oltre 100 mega tonnellate entro il 2030, l’equivalente delle emissioni generate da 30 milioni di auto a combustione. Riducendo le emissioni ed eliminando i rifiuti in tutta la nostra catena di approvvigionamento, sosterremo i clienti nel realizzare i loro obiettivi di sostenibilità”.
“Fondamentale per il raggiungimento di questo importante risultato per il nostro stabilimento, oltre alle innovative tecnologie Abb installate, è stato il coinvolgimento attivo dei dipendenti che supportano le pratiche sostenibili nelle loro attività di tutti i giorni, ad esempio attraverso il corretto smaltimento dei rifiuti e un utilizzo più attento di carta e plastica”, ha affermato Massimiliano Callioni, Direttore dell’unità produttiva di Dalmine. “Vogliamo che i nostri dipendenti si sentano parte del futuro di Abb, supportando la strategia di sostenibilità e non solo; per questo ci impegniamo per offrire un ambiente di lavoro attento alle loro esigenze e piani di formazione trasversali che coprono sia l’ambito delle soft skills che quello delle competenze tecniche specifiche del ruolo ricoperto”.