IMPATTO AMBIENTALE

Amazon sempre più green: al via il riciclo degli invenduti

Presentate due iniziative che renderanno più semplice per le pmi la rivendita degli articoli restituiti dai clienti o le scorte in eccesso, dando una seconda vita a più di 300 milioni di prodotti. Nel Regno Unito il colosso dell’e-commerce era stato da poco accusato di mandare al macero migliaia di articoli ogni anno

Pubblicato il 04 Ago 2021

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Avanti tutta sull’economia circolare per Amazon. Il colosso dell’e-commerce presenta due nuovi programmi di logistica – “Liquidazione” e “Valutazione e rivendita” – per rendere più semplice alle piccole e medie imprese rivendere gli articoli restituiti dai clienti o le scorte in eccesso, dando una seconda vita ai prodotti (secondo le stime più di 300 milioni).

Lo ha reso noto la stessa azienda, sottolineando che questi programmi “sono parte del duplice impegno di Amazon sia verso i partner di vendita” che hanno comunque valore dalla vendita sul sito “che verso la sostenibilità” danno una seconda vita a più prodotti. Un aiuto alla “riduzione dell’impatto del cambiamento climatico sulle generazioni future” ha dichiarato Libby Johnson McKee, responsabile a livello mondiale della divisione Amazon returns, recommerce and sustainability e un investimento “per costruire un’economia circolare, massimizzare il riuso e ridurre il nostro impatto sul pianeta”.

Programma attivo anche in Italia

Il programma “Liquidazione di logistica di Amazon”, attivo negli Stati Uniti, in Italia, Germania, Francia, Spagna e presto anche in Regno Unito, offre ai partner di vendita di Amazon l’opportunità di usufruire del canale di liquidazione all’ingrosso di Amazon per avere comunque un ritorno dai prodotti resi e in eccesso. I partner di vendita che vogliono rivendere gli articoli restituiti possono approfittare anche del programma “Valutazione e rivendita di logistica di Amazon”, disponibile nel Regno Unito, e lo sarà negli Stati Uniti entro fine anno, e in Germania, Francia, Italia e Spagna dall’inizio del 2022, che consente di scegliere di vendere come “usati” gli articoli restituiti su Amazon. I partner di vendita possono impostare il prezzo degli articoli in base alla condizione e gestire le promozioni e le vendite utilizzando i loro processi esistenti.

Questi programmi si affiancano alle altre iniziative di sostenibilità di Amazon, in linea con gli obiettivi fissati con il Climate pledge, l’impegno dell’azienda a raggiungere zero emissioni nette di Co2 entro il 2040 e il 100% di energia rinnovabile entro il 2025.

Le accuse dell’emittente Itv

L’annuncio dell’avvio dei due programmi arriva meno di due mesi dopo che l’emittente britannica Itv ha riferito che Amazon starebbe distruggendo ogni anno milioni di articoli invenduti  (tra cui smart TV, laptop, droni e asciugacapelli) in uno dei suoi 24 magazzini nel Regno Unito.
A seguito della notizia, il gigante online è stato aspramente criticato dai legislatori britannici e dagli attivisti ambientali e il primo ministro Boris Johnson si è impegnato a esaminare le accuse. In un post sul proprio blog, Greenpeace ha affermato che l’indagine di Itv ha dimostrato che Amazon “lavora con un modello di business basato sull’avidità e sulla velocità”. Il gruppo ha anche descritto il costo ambientale e umano dello spreco di Amazon come “sbalorditivo”.
In risposta, Amazon ha invece affermato di essere al lavoro per l’obiettivo dello smaltimento zero del prodotto e che nessun articolo viene attualmente inviato alla discarica nel Regno Unito.

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