Si scaldano i motori in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022, più comunemente nota come Cop27 in programma dal 6 al 18 novembre 2022 a Sharm El Sheikh, in Egitto.
L’appuntamento segue la precedente edizione dello scorso anno a Glasgow, Cop26 che nelle previsioni era definita “la migliore, nonché ultima, opportunità del mondo per tenere sotto controllo le conseguenze devastanti del climate change”. In realtà, molte delle problematiche in agenda in Scozia restano all’ordine del giorno, e questo rende l’evento di Sharm el Sheikh particolarmente importante sul fronte degli impegni globali.
Sul tavolo le promesse che attendono impegni concreti
Ma di cosa si parlerà nel corso di questo importante appuntamento? La Cop27 sarà innanzitutto l’occasione per aggiornare gli impegni dei governi sulla riduzione delle emissioni, come deciso a Glasgow. Ma l’attenzione sarà puntata anche sul famoso fondo da 100 miliardi annui in sostegno alle nazioni in via di sviluppo, che ci si attende venga stanziato dai Paesi più ricchi per rispetto ad un impegno che avrebbe dovuto essere onorato sin dal 2020. Al centro, poi, ci sarà anche il tema della finanza climatica e si parlerà dello stato degli investimenti sulle rinnovabili, fra la grande richiesta globale di materie prime energetiche e le pratiche speculative delle grandi aziende.
“Road to Cop27”: su Esg360 lo scenario all’ordine del giorno
Su tutto questo ESG360 fa il punto nella sua sezione “Road to Cop27”, che non solo raccoglie analisi di scenario in vista dell’appuntamento, ma entra anche nel merito dei numerosi rapporti scientifici e istituzionali pubblicati per favorire il dibattito egiziano. Un compendio di voci ufficiali che rappresentano i tasselli del complesso puzzle destinato ad alimentare l’ordine del giorno dell’evento, mentre il mondo attende risposte concrete a impegni, promesse e bisogni globali.