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Data center green: ecco come Infocamere ha raddoppiato il risparmio energetico

Il progetto che vede in campo Schneider Electric ha consentito di ottenere risultati impressionanti sul fronte delle performance e sul taglio dei consumi. E di poter contare su una piattaforma per il monitoraggio continuo degli impianti. Un modello per le pubbliche amministrazioni che devono passare all’azione

Pubblicato il 07 Lug 2023

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Una trasformazione in chiave green “impressionante”: a fronte di un crescente aumento di capacità di storage e numero di transazioni e a parità di configurazione, ridondanza e resilienza, Infocamere ha ridotto complessivamente i consumi dell’infrastruttura del data center di quasi 1 milione di kWh all’anno, abbattendo del 15% il consumo complessivo della sede centrale di Padova. Questi i risultati messi a segno nell’ambito del progetto che vede protagonista la società Schneider Electric e che può essere considerato a tutti gli effetti un “modello” nazionale da prendere a riferimento per lo sviluppo di iniziative di green trasformation dei data center della pubblica amministrazione.

A spiegare a CorCom l’evoluzione e la roadmap del progetto Alberto La Greca dell’area Servizi Tecnici per Immobili e Impianti e Andrea Salata dell’area Progettazione, sviluppo e aggiornamento delle tecnologie dedicate al data center nonché Sustainability Ambassador di Infocamere.

Il centro nevralgico di Padova

Il centro nevralgico di Infocamere è la sede centrale di Padova, da cui uno dei data center più importanti per il nostro sistema produttivo irradia i propri servizi su tutto il territorio nazionale. Una infrastruttura composta da 3.700 dispositivi fisici e virtuali, per un totale di 14.000 Terabyte di storage e totalmente ridondata, a cui fanno capo tutte le Camere di Commercio e le sedi distaccate. Dal momento di attivazione del primo mainframe dedicato a ospitare i dati del Registro delle Imprese, poco meno di trent’anni fa, l’obiettivo di Infocamere è sempre stato quello di provvedere all’aggiornamento tecnologico delle proprie infrastrutture secondo i canoni della sostenibilità, dell’efficienza e della resilienza.

InfoCamere si appresta ora a tagliare il traguardo dei primi 30 anni di attività dopo aver già raggiunto quello dell’1,3 come indicatore di efficienza energetica (Pue – Power Usage Effectiveness) del Data Center.

Con il “Green Data Center” si risparmiano fino a 650 Kwh all’anno

“La nostra idea di data center è un organismo dinamico, in costante trasformazione. Gli investimenti in nuove infrastrutture devono garantirci capacità adeguate alla crescita dei volumi di traffico con le tecnologie più moderne” spiega Alberto La Greca.

Il percorso che ha guidato Infocamere verso ambiziosi obiettivi come il contenimento della carbon footprint e la riduzione degli sprechi energetici è frutto del progetto “Green Data Center”, avviato già nel 2015. Si tratta di una roadmap che ha preso il via con la trasformazione del data center in un’architettura a isole a corridoio caldo basata su soluzioni Schneider Electric, comprensive dei moduli di raffreddamento in-row alimentati da due chiller ad alta efficienza a levitazione magnetica. Un investimento che ha consentito a Infocamere di ridurre il valore del Pue del proprio data center da un valore iniziale di 1,9 sino a quello attualmente registrato pari ad 1,3, un risultato particolarmente significativo in quanto ben al di sotto della baseline di riferimento di 1,5 richiesta dal Gse- Gestore dei Servizi Energetici.

“La trasformazione del data center con le soluzioni Schneider Electric ci permette di risparmiare 650mila kWh all’anno rispetto alla precedente configurazione perimetrale, un obiettivo confermato e certificato dai 500 titoli di efficienza energetica – i certificati bianchi – rilasciati dal Gse nell’arco dei 5 anni del progetto di rendicontazione”, spiega Salata.

Come abbattere di 3 volte le perdite energetiche con l’Ups Galaxy

Il secondo intervento utile all’evoluzione green, ancora con un occhio a efficienza e resilienza, ha previsto nel 2018 la realizzazione di un impianto fotovoltaico composto da 1000 mq di pannelli solari in grado di produrre 200mila kWh di energia elettrica all’anno. A questo ha fatto seguito la sostituzione dei vecchi gruppi di continuità rotanti con modelli Schneider Electric della serie Galaxy, dispositivi ad altissima efficienza provvisti di batterie agli ioni di litio. La serie Galaxy consente il funzionamento in eConversion, una modalità operativa brevettata che permette di ridurre di 3 volte le perdite energetiche degli Ups incrementando, al contempo, la loro efficienza.

“Grazie all’impiego dei gruppi Ups Galaxy stiamo riscontrando una riduzione delle perdite di circa 200mila kWh all’anno, raddoppiando così il risparmio energetico già messo in atto dall’impianto fotovoltaico, con contestuale incremento della potenza disponibili da 625 a 750 kVA. Non solo: con il passaggio dalla tecnologia con batterie al piombo a quella con accumulatori al litio abbiamo recuperato 200 mq di ambiente dedicato”, spiega ancora Salata.

La piattaforma Dcim per il pieno controllo degli impianti

A corredo dell’infrastruttura tecnologica, Infocamere ha anche investito in strumenti utili a monitorare i consumi e, al contempo, a mantenere sia il pieno controllo degli impianti che il corretto funzionamento di tutti gli apparati. L’impiego della piattaforma Dcim – Data Center Infrastructure Management di Schneider Electric permette a Infocamere di monitorare, ottenere informazioni e gestire le apparecchiature IT e i sistemi di alimentazione e raffreddamento del data center, perfezionando ulteriormente l’efficienza energetica e consentendo interventi predittivi di manutenzione. Il software EcoStruxure Pme – Power Monitoring Expert estende questo tipo di indagini a tutto l’impianto elettrico, raccogliendo informazioni e trasformandole in azioni utili a ottenere il massimo dagli apparati di alimentazione e distribuzione.

“Per ottenere il massimo dell’efficienza dalla configurazione a isola è fondamentale mantenere il pieno controllo delle unità di raffrescamento e l’allineamento delle temperature. Il Dcim ci garantisce inoltre la possibilità di effettuare manutenzioni preventive e programmate e una capacità di intervento tempestivo che aumenta il nostro grado di resilienza. Lavoriamo con un indice di relazione del servizio superiore al 99,97% e dobbiamo garantirlo senza soluzione di continuità. Solo con un sistema di controllo adeguato possiamo provare il raggiungimento di questo obiettivo. Il monitoraggio dell’energia con Pme ci ha permesso invece di ottenere dati dagli edifici e di certificare l’efficacia delle nostre azioni di miglioramento come l’abbattimento del 50% dei consumi dei circuiti luce ottenuto grazie al passaggio da sistemi di illuminazione fluorescente ai Led” spiega La Greca.

I prossimi step

Per una realtà come Infocamere, il progetto “Green Data Center” non può che essere un work in progress. L’orientamento a sostenibilità, resilienza ed efficientamento e la conseguente diminuzione dell’impronta ambientale è il futuro delle realtà a elevata concentrazione di tecnologia e innovazione in forza alla Pubblica Amministrazione. In questo processo, il ruolo di Schneider Electric risulterà ancora decisivo.

“Dietro ai benefici che il supporto di Schneider Electric ci ha permesso di raggiungere ci sono le persone con cui ci confrontiamo e che ci seguono quotidianamente sul campo. Abbiamo la certezza che Schneider Electric condivida la nostra visione di efficienza e sostenibilità come risultato della qualità delle infrastrutture. Un fattore per noi imprescindibile”, conclude La Greca.

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