Data center: il mercato si impenna sulla scia del sempre maggior uso di elaborazione accelerata per gestire workload relativi all’intelligenza artificiale (AI) e al machine learning (ML), in un trend che spinge verso l’alto i requisiti di potenza e di controllo della temperatura. Secondo uno studio di Dell’Oro Group, un aspetto chiave che differenzierà le strutture dedicate all’AI da quelle ad uso generico sarà sempre più la densità di potenza per rack: attualmente, la densità media è di circa 15 kW per rack, ma si prevede che le esigenze dei workload AI spingeranno questo valore tra i 60 e i 120 kW, per sostenere server accelerati nelle immediate vicinanze.
“Questo aumento – chiarisce Dell’Oro tramite la voce di Lucas Beran, direttore della ricerca – richiederà innovazioni nei prodotti per la distribuzione dell’energia, ma un cambiamento ancor più significativo si prevede nella gestione della temperatura, con un passaggio dal raffreddamento ad aria al raffreddamento a liquido“. Quest’ultimo, spinto dall’avanzamento dell’elaborazione accelerata, si sta affermando come una soluzione mainstream, specialmente nelle nuove strutture greenfield, portando Dell’Oro Group a rivedere al rialzo le proprie previsioni, che ora si aspettano supereranno i 3 miliardi di dollari entro il 2028.
Il liquid cooling per i data center
Che cos’è
Il Liquid Cooling, o raffreddamento a liquido, rappresenta una tecnologia avanzata utilizzata nei data center per gestire l’eccesso di calore generato dai componenti elettronici, in particolare dai server ad alta densità di potenza. Questo sistema si distingue dalle tradizionali soluzioni di raffreddamento ad aria, offrendo un approccio più efficiente e diretto nel dissipare il calore. L’implementazione del Liquid Cooling nei data center è cresciuta in popolarità, in particolare con l’aumento delle esigenze di elaborazione legate all’intelligenza artificiale (AI) e al machine learning (ML), che richiedono una densità di potenza per rack significativamente più elevata rispetto agli standard precedenti.
Come funziona
Il principio di base del Liquid Cooling nei data center implica l’uso di un fluido refrigerante per assorbire e trasportare il calore lontano dai componenti caldi, come i processori, verso un sistema di dissipazione esterno. Esistono diverse configurazioni di Liquid Cooling, tra cui il raffreddamento a immersione e il raffreddamento a circuito chiuso. Nel raffreddamento a immersione, i componenti elettronici vengono completamente immersi in un liquido non conduttivo che assorbe il calore. Nel sistema a circuito chiuso, invece, il liquido refrigerante circola attraverso dei tubi che passano vicino ai componenti caldi, raccogliendo il calore prima di essere raffreddato nuovamente in un radiatore. Questi metodi consentono un trasferimento del calore più efficiente e diretto rispetto ai sistemi ad aria, che si affidano alla circolazione di aria fredda e alla dissipazione del calore tramite ventole.
I vantaggi
Efficienza energetica: Il Liquid Cooling è notevolmente più efficiente dal punto di vista energetico rispetto al raffreddamento ad aria. La maggiore capacità del liquido di assorbire e trasportare il calore riduce la necessità di ventilatori e altri sistemi di raffreddamento energeticamente intensivi, risultando in un significativo risparmio sui costi operativi.
Gestione del calore superiore: Grazie alla sua maggiore capacità di trasferimento termico, il Liquid Cooling può gestire carichi di calore molto più elevati, rendendolo ideale per data center con server ad alta densità di potenza. Questa capacità permette ai data center di operare con un maggior numero di server in spazi più ristretti senza compromettere la temperatura operativa.
Riduzione del rumore: L’eliminazione o la riduzione significativa dell’uso di ventole nei sistemi di raffreddamento a liquido contribuisce a un ambiente operativo più silenzioso nei data center. Questo aspetto è particolarmente vantaggioso in ambienti dove il rumore può essere una preoccupazione, come in data center situati in aree urbane.
Sostenibilità: Riducendo il consumo energetico e migliorando l’efficienza del raffreddamento, il Liquid Cooling contribuisce a ridurre l’impatto ambientale dei data center. Questo aspetto è in linea con l’obiettivo di molti operatori di data center di ridurre la loro impronta di carbonio e promuovere la sostenibilità operativa.
Giro d’affari da 46miliardi di dollari nel 2028
Secondo il Data Center Physical Infrastructure 5-Year January 2024 Forecast Report di Dell’Oro, il mercato dell’infrastruttura fisica dei data center (Dcpi) è previsto in ascesa, con un tasso di crescita annuo composto (Cagr) dell’11% dal 2023 al 2028, raggiungendo un valore superiore ai 46 miliardi di dollari.
In questo scenario, Dell’Oro prevede un rallentamento nella crescita dei ricavi Dcpi nel 2024, seguito da un’accelerazione dal 2025 al 2028. Le regioni Asia Pacifico (esclusa la Cina), Nord America e Europa, Medio Oriente e Africa (Emea) sono attese registrare i tassi di crescita annuale composti più elevati nel periodo di previsione, mentre la Cina, i Caraibi e l’America Latina (Cala) dovrebbero crescere più lentamente. La distribuzione dell’alimentazione in armadi per data center e le busway, insieme alla distribuzione dell’alimentazione in rack e alla gestione termica, sono previste come le aree di più rapida crescita. Infine, si prevede che i fornitori di servizi cloud e di colocation domineranno la crescita del mercato, con un incremento più moderato previsto per il segmento dei clienti aziendali.
2024: la calma prima della tempesta
“L’opportunità dell’intelligenza artificiale per il mercato Dcpi è sempre più vicina e più grande”, afferma Beran. “I fornitori di Dcpi stanno aumentando la capacità produttiva per supportare la portata prevista degli ordini per strutture di intelligenza artificiale appositamente costruite. Nel frattempo, gli utenti finali continuano a pianificare, progettare e sviluppare la disponibilità operativa per queste strutture. Tuttavia, siamo ancora a pochi trimestri dal fatto che ciò si materializzi in modo significativo, motivo per cui definisco il 2024, o almeno la prima metà dell’anno, come la calma prima della tempesta”.