SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

Industria 4.0, made in Italy l’algoritmo “rivoluzionario” per la gestione carbon neutral

A firma di Omnisyst, la società guidata da Ezio Speziali e Chicco Testa, la soluzione certificata per mappare le emissioni di Co2 dei rifiuti in tutta la catena, dalla raccolta al trattamento fino allo smaltimento o recupero. Ampliata di ben sedici volte la capacità di analisi rispetto alla piattaforma lanciata nel 2021

Pubblicato il 12 Mar 2024

green economy, ambiente 3

Arriva il primo algoritmo certificato per la gestione carbon neutral dei rifiuti. E la firma è tutta italiana.

Autrice è Omnisyst, azienda partecipata in maggioranza da Algebris Green Transition Fund e attiva nella gestione circolare dei rifiuti industriali, che presenta così uno strumento avanzato, progettato per monitorare le emissioni di CO₂ in ogni fase del processo di gestione dei rifiuti, dalla raccolta al trattamento fino allo smaltimento o recupero, segnando un’innovazione significativa nel monitoraggio ambientale.

Un aiuto per la compensazione delle emissioni

Questa tecnologia non solo fornisce alle aziende una panoramica completa sulla gestione dei rifiuti, ma rappresenta anche un notevole salto qualitativo. Amplia infatti di ben sedici volte le capacità di analisi rispetto all’algoritmo precedentemente realizzato da Omnisyst nel 2021, concentrato unicamente sulle emissioni legate al trasporto. Oltre a identificare soluzioni per la riduzione delle emissioni, questo strumento aiuta anche nella loro compensazione, permettendo una gestione dei rifiuti a impatto zero.

Lancio in concomitanza con l’entrata in vigore della Csrd

“Il lancio del nuovo algoritmo di Omnisyst avviene in concomitanza con l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd), legislazione europea che obbliga le aziende Europee al reporting non finanziario basato su standard comuni – afferma Ezio Speziali, Amministratore delegato di Omnisyst – . Nel 2024 l’obbligo si applicherà ad aziende con più di 500 dipendenti, estendendosi fino alle pmi già nei prossimi anni. La Csrd rappresenta un cambio di paradigma nella rendicontazione non finanziaria delle imprese, richiedendo per la prima volta la redazione di bilanci di sostenibilità e l’obbligatorietà di rendicontare le emissioni di Scope 3”.

Secondo lo United Nations Global Compact, proprio le emissioni Scope 3, pur non riguardando direttamente la produzione – sono quelle relative ai viaggi, ai fornitori, agli acquisti – rappresentano oltre il 70% delle emissioni totali delle aziende. Di esse fanno parte le emissioni derivanti dalla gestione dei rifiuti. Per comprendere la rilevanza, basti pensare che le emissioni derivanti dalla gestione dei rifiuti, da sole, rappresentano il 3.2% delle emissioni climalteranti nel mondo. Come semplice termine di paragone, parliamo di circa il doppio delle emissioni, tanto dibattute, derivanti dal trasporto aereo; e circa la metà delle emissioni derivanti da auto, moto, bus, etc. Questa percentuale assume un peso ancora più preoccupante se consideriamo la continua crescita della produzione di rifiuti a livello mondiale.

Verso una gestione dei rifiuti più sostenibile e responsabile

“Omnisyst si affida al digitale per consolidare il suo ruolo nella gestione circolare dei rifiuti industriali in Italia, offrendo un servizio completamente carbon neutral – conclude Chicco Testa, presidente del Consiglio di Amministrazione di Omnisyst –. La nostra piattaforma e il nuovo algoritmo danno agli operatori del settore gli strumenti necessari per adeguarsi ai nuovi standard normativi, promuovendo al contempo una gestione dei rifiuti più sostenibile e responsabile. Questa iniziativa non solo segna un passo avanti significativo nella lotta contro il cambiamento climatico, ma stabilisce anche nuovi standard per l’industria nella gestione responsabile delle risorse e nella riduzione delle emissioni di gas serra. Dimostra efficacemente come l’innovazione tecnologica possa essere impiegata per superare le sfide ambientali, anche in quei settori meno esplorati che offrono notevoli opportunità per le imprese di ridurre la propria impronta carbonica”.

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