L’industria siderurgica vale a livello globale 1.600 miliardi di dollari e rappresenta la spina dorsale del mondo moderno, ma è anche un’importante fonte di emissioni inquinanti. Secondo la World Steel Association, il comparto contribuisce in modo significativo al riscaldamento globale, rappresentando tra il 7% e il 9% della produzione artificiale di anidride carbonica.
È per questo che Microsoft si è unita al colosso dell’acciaio ArcelorMittal per investire in Boston Metal, una società nata dal Massachusetts Institute of Technology che ha sviluppato un nuovo modo di produrre acciaio pulito.
L’obiettivo è quello di sostituire il carbone prima con il gas naturale e poi con l’idrogeno, per ridurre e fondere il minerale di ferro, costruire forni elettrici, catturare e immagazzinare la CO2 in eccesso.
Microsoft sta cercando di raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità con un approccio molto determinato. All’orizzonte ci sono la riduzione delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e l’eliminazione di tutte le emissioni storiche di anidride carbonica dalla fondazione dell’azienda nel 1975. Da qui la decisione di investire in Boston Metal.
La storia di Boston Metal
Nel 2013, i professori del Mit Donald Sadoway e Antoine Allanore hanno pubblicato un articolo sulla rivista Nature con risultati di laboratorio che dimostrano che è possibile generare acciaio senza rilasciare emissioni di anidride carbonica. Nello stesso anno hanno lanciato un’azienda, la Boston Electrometallurgical, per scalare e commercializzare questa tecnologia.
Nel 2017, Tadeu Carneiro, veterano con 40 anni di carriera nel settore siderurgico, soprattutto presso il gigante brasiliano dei metalli Cbmm, è entrato a far parte dell’azienda in qualità di Ceo. Nel 2018, Boston Metal ha raccolto il suo primo round di finanziamenti, 20 milioni di dollari, guidato da Breakthrough Energy Ventures, la società di investimenti sul clima creata dal cofondatore di Microsoft Bill Gates.
Il sostegno di Bill Gates e i piani per il futuro
Da anni Gates sottolinea la necessità di pensare alla decarbonizzazione del settore manifatturiero. I trasporti ricevono molta attenzione, ma sono responsabili solo del 16% delle emissioni globali, mentre il settore manifatturiero ne genera il 31%, si legge nel suo libro ‘How to Avoid a Climate Disaster’. “Ogni volta che sento un’idea su cosa possiamo fare per tenere sotto controllo il riscaldamento globale – sia che si tratti di un tavolo da conferenza o di un cheeseburger – faccio sempre questa domanda: Qual è il tuo piano per l’acciaio?”, domanda Gates sul suo blog.
Boston Metal ha annunciato oggi di aver raccolto un round di Serie C da 120 milioni di dollari, guidato dal gigante dell’acciaio ArcelorMittal, che ha puntato 36 milioni, con finanziamenti anche dal Climate Innovation Fund di Microsoft.
Grazie all’operazione, Boston Metal aumenterà la produzione di acciaio verde nel suo impianto pilota di Woburn, nel Massachusetts, e sosterrà la costruzione della sua filiale brasiliana, Boston Metal do Brasil, dove l’azienda produrrà vari metalli.
ArcelorMittal, d’altra parte, gestisce tre altiforni a Dunkerque e prevede di investire 1,4 miliardi di euro per produrre acciaio senza emettere CO2 entro il 2050. Con un primo passo nel 2030: le emissioni devono essere diminuite del 40% rispetto al 2018. Se il progetto andrà a buon fine, nel 2027 dovrebbe rimanere in funzione solo uno degli altiforni a carbone, che garantirà il 40% della produzione di acciaio, insieme a un’unità di riduzione diretta di gas naturale e due forni elettrici, che fornirà il restante 60%.