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Pichetto Fratin: “Digitalizzazione chiave per efficientare il ciclo dei rifiuti”



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Il ministro dell’Ambiente: “Con il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità salto di qualità nelle procedure di gestione e smaltimento”

Pubblicato il 8 ago 2024



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“Nella gestione dei rifiuti speciali, la digitalizzazione e la tracciabilità dei processi è fondamentale”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin durante il question time alla Camera, chiarendo che, con decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, “è stata normata la disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti, anche noto come Rentri, del quale si è definita anche l’organizzazione ed il funzionamento”.

Digitalizzazione per la gestione dei dati ambientali

Il decreto definisce “un nuovo paradigma in tema di tracciabilità, volta a rendere fruibile e funzionale la trasmissione e l’acquisizione al Rentri dei dati ambientali relativi al ciclo ed alla gestione dei rifiuti”, sottolinea Pichetto. Il tema della tracciabilità in questi anni “ha assunto particolare valenza, in quanto strumento necessario a combattere fenomeni di criminalità organizzata nell’ambito dello smaltimento illecito – sottolinea Pichetto -. A sostegno di questo principio, si è perciò introdotto l’utilizzo di sistemi informatici condivisi, volti alla diffusione dei dati ambientali riferiti al settore dei rifiuti. La conoscenza dei dati è anche elemento strategico fondamentale per l’attuazione delle politiche di economia circolare.

Obblighi per i rifiuti pericolosi

“L’adesione al sistema – puntualizza il Ministro – risulta obbligatoria a decorrere dal dicembre 2024 anche per i produttori di rifiuti pericolosi e per gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi”. In qualità di organo preposto al controllo, il ministero si avvale dell’Ispra, che svolge le attività di vigilanza su produttori, trasportatori, intermediari e gestori degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti.

A mero titolo di esempio, si citano le attività afferenti alle analisi chimico-fisico finalizzate alla corretta attribuzione dei codici dell’Elenco Europeo dei Rifiuti. In tale sistema, “si inseriscono anche i controlli effettuati dalle forze armate e di polizia che, con i reparti di specifica competenza, implementano un sistema efficace ed efficiente a garanzia della protezione e tutela dell’ambiente e della salute“, conclude il ministro.

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