LA SFIDA

Rifiuti elettronici miniera per le terre rare: parte un progetto made in Italy

Via alla campagna di crowdfunding di Rare, iniziativa di un gruppo di giovani ricercatori della Milano Bicocca. Grazie alle nanotecnologie si potranno estrarre materiali da apparecchi e dispositivi in disuso partendo dagli scarti dell’industria chimica e dell’acciaio. Intanto il consorzio Ecolight rinnova i vertici: Walter Camarda confermato presidente

Pubblicato il 20 Apr 2023

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Nanotecnologie alla sfida delle terre rare, gli elementi chimici utilizzati nei dispositivi elettronici – ma anche veicoli elettrici, pale eoliche e non solo – la cui estrazione dai minerali richiede un processo costoso e inquinante. È questo l’obiettivo del progetto Rare lanciato da un gruppo di giovani ricercatori di Milano-Bicocca, ora al centro di una campagna di crowdfunding.

Terre rare, una sfida per l’Europa

Dalle batterie per le auto ibride alla fibra ottica, dai computer agli smartphone, tutto funziona grazie all’impiego di metalli che rientrano tra le terre rare, una classe di elementi chimici utilizzati nei dispositivi elettronici, veicoli elettrici, pale eoliche e molto altro ancora, la cui estrazione dai minerali richiede un processo costoso e inquinante.

La possibilità di reperirli a costi più bassi rispetto a quelli attuali e contenendo l’impatto sull’ambiente è una sfida decisiva per l’Europa, dipendente in gran parte dalle importazioni di queste materie. E lo è ancor di più nell’ottica della transizione ecologica.

Il sistema messo a punto dal progetto Rare impiega due tipologie di rifiuto: grazie alle nanotecnologie, le terre rare vengono “estratte” da apparecchi elettronici in disuso utilizzando un dispositivo realizzato con materiale poroso partendo dagli scarti dell’industria chimica e dell’acciaio. 

Il programma di crowdfunding

Il progetto Rare ha partecipato alla quinta call Bicocca Università del Crowdfunding, il programma di finanza alternativa dell’Ateneo che promuove lo sviluppo di progetti innovativi e idee imprenditoriali e ha incassato il sostegno di Eit RawMaterials, consorzio europeo che si occupa delle materie prime non fossili a supporto della transizione energetica che da quest’anno è partner di #BiUniCrowd.

Via alla raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation. Si tratta della prima delle tre campagne previste per questa edizione di Bicocca Università del Crowdfunding. Rare avrà sessanta giorni di tempo per raccogliere 5mila euro, ma già tagliato il traguardo del 50% dell’obiettivo scatterà il contributo dell’azienda partner che coprirà la restante parte della somma.

È possibile sostenere il progetto anche con un piccolo contributo collegandosi alla pagina dedicata sulla piattaforma di Produzioni dal Basso. Per ogni donazione è prevista una ricompensa secondo il sistema delle campagne di reward based crowdfunding.

Com’è composto il team Rare

Fanno parte della squadra Lorenzo Viganò e Daniele Montini, dottorandi in Scienza e Nanotecnologia dei Materiali, e per l’ambito applicativo e divulgativo, Barbara Di Credico, professore associato di fondamenti chimici delle tecnologie nel dipartimento di Scienza dei Materiali. Della comunicazione si occupa Jessica Bosisio, dottoranda in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità presso l’Università di Parma. Nelle scorse settimane, i ricercatori hanno preso parte alle attività di team building che Bicocca Università del Crowdfunding realizza in collaborazione con l’associazione Street Is Culture. Ne è nato anche un jingle che accompagnerà la campagna di raccolta fondi.

Spinta all’economia circolare

“Attualmente – spiegano i membri del team – i componenti dei dispositivi elettronici sono riutilizzati solo in minima parte. Si riciclano materiali come il rame, l’alluminio e il ferro ma pochi riescono a riciclare le terre rare. Recuperare scarti industriali per creare le nuove materie prime  adatte alla cattura di questi elementi chimici permetterebbe di abbattere i costi che comportano gli altri metodi di recupero. In questo modo, inoltre, si promuove un’idea di economia circolare dove i rifiuti non vengono eliminati, ma si cerca di dar loro una seconda vita. Noi vogliamo sviluppare un dispositivo sostenibile e attento all’ambiente, in grado di recuperare le terre rare dei rifiuti elettronici. Attraverso specifici trattamenti di questi rifiuti, gli ioni delle terre rare possono essere trasferiti in acqua e successivamente catturate dal nostro dispositivo. Ulteriori trattamenti permetteranno di recuperare le terre rare e, idealmente, renderle riutilizzabili per la produzione di nuovi dispositivi elettronici e tecnologie”.

«L’invasione Russa dell’Ucraina – osserva Fabio Pegorin, Business Development Manager di Eit RawMaterials – ha ulteriormente messo in risalto l’importanza per l’Unione Europea di riuscire a rafforzare le filiere locali per un approvvigionamento stabile e sostenibile di metalli e minerali necessari per la transizione energetica. È imperativo quindi, non solo sostenere progetti che mirano all’estrazione mineraria sostenibile di questi materiali strategici ma anche incentivare nuovi approcci e tecnologie come quelli proposto dal progetto Rare che mirano ad estrarre questi materiali da prodotti che li contengono e che hanno raggiunto il fine vita, tutto questo in un’ottica di economia circolare”.

Ecolight, rinnovo dei vertici

Intanto Ecolight rinnova i vertici e  conferma Walter Camarda alla presidenza del consorzio. In occasione dell’assemblea annuale dei consorziati che si è svolta nei giorni scorsi a Milano, il sistema collettivo che si occupa della gestione di Raee, pile e accumulatori, ha rinnovato le cariche del consiglio di amministrazione per il triennio 2023-25. Il 69enne imprenditore varesino, amministratore delegato della Castaldi Lighting di Cassano Magnago (VA), è stato riconfermato alla guida del CdA; vicepresidente, Marco Pagani, direttore Normativa e Rapporti Istituzionali di Federdistribuzione.

“La rinnovata fiducia è stimolo per proseguire nel cammino intrapreso al fianco delle aziende, per accompagnarle in quel delicato quanto necessario percorso verso l’economia circolare”, ha detto Camarda. Consorzio costituito nel 2004 in risposta alle normative che affidavano ai produttori la responsabilità della gestione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche a fine vita, in quasi 20 anni di operatività Ecolight ha saputo ritagliarsi un posto di primo piano tra i sistemi collettivi nella gestione dei Raee.

“Nel 2022 è proseguita la crescita del consorzio: Ecolight ha registrato 2.140 aziende consorziate facendo registrare un +6% rispetto all’anno precedente. È un segnale importante dell’elevata rappresentatività che ha il consorzio», ha spiegato Camarda. Sul fronte della raccolta, «il consorzio ha gestito oltre 18 mila tonnellate di rifiuti elettronici, delle quali più del 70% appartenenti al raggruppamento R4, ovvero piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo. È un dato complessivo in calo rispetto ai dodici mesi precedenti per almeno tre motivi: nel 2022 c’è stato di fatto un minore ricambio dei prodotti elettronici, sono infatti diminuite le quantità di apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato. Persistono invece quelli che sono i due problemi “storici” del settore: da una parte, la dispersione dei RAEE attraverso i cosiddetti canali paralleli. Questi sottraggono rifiuti ai canali di recupero e riciclo, non garantendo una corretta gestione. Dall’altra ancora vi è ancora una scarsa conoscenza dei RAEE: troppo spesso questi rifiuti non vengono correttamente conferiti, portati nelle isole ecologiche del comune di residenza oppure affidati ai canali della distribuzione secondo i principi dell’Uno contro Uno e dell’Uno contro Zero”.

Su questo fronte, Ecolight ha promosso una serie di servizi anche nel corso del 2022 per sensibilizzare i cittadini e al contempo agevolare i punti vendita nella gestione dei Raee. L’Uno contro Uno prevede l’obbligo di ritiro gratuito del vecchio prodotto da parte del negozio nel momento in cui si acquista un prodotto nuovo di equivalente funzionalità, come ad esempio nel caso di sostituzione di un televisore; l’Uno contro Zero, invece, dà la possibilità ai consumatori di consegnare, sempre gratuitamente, un Raee di piccole dimensioni (fino a 25 cm) nei negozi che hanno una superficie di vendita superiore ai 400 mq.

“Nel corso del 2022 abbiamo erogato i servizi di gestione dei rifiuti elettronici in quasi 3.500 punti vendita, ritirando oltre 58.000 apparecchiature fuori uso – aggiunge  il presidente di Ecolight – Su questa strada è necessario insistere per creare una filiera circolare capace di restituire importanti quantitativi di materie prime seconde: i Raee sono infatti recuperabili per oltre il 90% del loro peso”.

Il nuovo consiglio di amministrazione del consorzio Ecolight per il triennio 203 – 2025 è composto da: Walter Camarda (presidente), Marco Pagani (vicepresidente), Angela Antonini, Luigi Barni, Alberto Costa, Giuseppe De Matteis, Maria Addolorata Fuso, Luigi Giroletti, Demetrio Porfiri, Lorenzo Prina e Damiano Zanotti.

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