ECONOMIA CIRCOLARE

Smartphone, obblighi e bollino blu per la durata delle batterie

Via alle nuove norme europee per la progettazione ecocompatibile dei device: bisognerà garantire anche resistenza alle cadute accidentali e ai graffi e la protezione da acqua e polvere. E i produttori dovranno assicurare pezzi di ricambio essenziali entro 5-10 giorni lavorativi. A consultazione la direttiva Raee

Pubblicato il 16 Giu 2023

smartphone-truffe-phishing

La Ue accelera sull’economia circolare. Oggi la Commissione propone nuove norme per aiutare i consumatori a compiere scelte consapevoli e sostenibili quando acquistano telefoni cellulari, telefoni cordless e tablet, a norma dell’attuale regolamento Ue sull’etichettatura energetica.

La nuova proposta arriva nello stesso giorno in cui il Parlamento europeo e il Consiglio approvano misure volte a rendere questi dispositivi più durevoli, facili da riparare ed efficienti dal punto di vista energetico, a seguito di una proposta della Commissione del novembre 2022, ai sensi del regolamento Ue sulla progettazione ecocompatibile.

I punti salienti

In base al regolamento sull’etichettatura energetica proposto oggi, gli smartphone e i tablet immessi sul mercato dell’Ue dovranno presentare informazioni relative a efficienza energetica, indice di riparabilità, longevità delle batterie, protezione da acqua e polvere e resistenza alle cadute accidentali. È la prima volta che in Europa viene imposto l’obbligo di mostrare un indice di riparabilità sui prodotti.

Le nuove norme di progettazione ecocompatibile per telefoni cellulari, cordless e tablet stabiliscono invece requisiti per garantire la resistenza alle cadute accidentali e ai graffi, la protezione da acqua e polvere e l’uso di batterie sufficientemente durevoli. Sono incluse, tra l’altro, prescrizioni su smontaggio e riparazione, tra cui l’obbligo per i produttori di mettere a disposizione dei riparatori pezzi di ricambio essenziali entro 5-10 giorni lavorativi, e fino a 7 anni da quando il modello del prodotto smette di essere venduto sul mercato dell’Ue.

Queste misure contribuiscono a rendere l’economia dell’Ue più circolare, risparmiare energia, ridurre l’impronta di carbonio, sostenere modelli imprenditoriali circolari e offrire ai consumatori i benefici del Green deal europeo.

Le nuove norme permetteranno inoltre di ottimizzare l’uso di materie prime critiche e ne agevoleranno il riciclaggio.

Zero rifiuti: al via una consultazione su Raee

Inoltre Bruxelles ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere il parere dei cittadini e delle parti interessate riguardo alla direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (direttiva Raee). La Commissione si servirà delle opinioni raccolte per valutare la pertinenza della direttiva Raee, adottata per la prima volta nel 2002 e riveduta nel 2012, rispetto alle nuove sfide, quali l’accesso alle materie prime essenziali, l’aumento dei consumi e la digitalizzazione.

La Commissione chiede pareri sull’individuazione delle apparecchiature contenenti materie prime critiche e sulle pratiche di riciclaggio esistenti per queste materie. La valutazione permetterà inoltre di individuare le carenze nell’attuazione e nel rispetto della direttiva. In base ai risultati, la Commissione potrebbe valutare di rivedere la direttiva.

I flussi di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche sono tra quelli a crescita più rapida nell’Ue e nel mondo. Se non adeguatamente trattati, sono pericolosi e possono avere gravi conseguenze per la salute umana e l’ambiente. D’altra parte, questo tipo di rifiuti contiene materie prime preziose e indispensabili, il cui recupero è fondamentale per favorire un’economia più circolare e rafforzare l’autonomia strategica dell’Ue. La consultazione resterà aperta fino al 22 settembre 2023.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati