Open Fiber diventa ‘Value Chain Partner’ di Open-es, l’alleanza di sistema che unisce finanza, industria, associazioni e istituzioni per supportare le imprese nel percorso di sviluppo sostenibile. Attraverso la piattaforma Open-es, Open Fiber potrà misurare le performance di sostenibilità dei propri fornitori, rafforzare i suoi processi di procurement con standard Esg di mercato e costruire percorsi di crescita condivisi.
Open-es conta oggi più di 17.000 aziende in 98 Paesi impegnate nel percorso di misurazione, miglioramento e condivisione delle performance Esg. Una piattaforma che, grazie ad un approccio inclusivo e collaborativo costituisce una comunità virtuosa di realtà impegnate nel raggiungimento degli obiettivi Esg.
Trasparenza sul profilo Esg della filiera
La strategia di sostenibilità di Open Fiber dedica un intero pilastro allo sviluppo di una catena del valore sostenibile. I fornitori partner sono stakeholder fondamentali per il miglioramento delle performance ambientali, sociali e di governance: per questo motivo, l’azienda intende impegnarsi nel “supportare al meglio le imprese con cui collabora, seguendole nel percorso di crescita sostenibile, consapevole dell’impegno che tale scelta richiede soprattutto per entità di piccole e medie dimensioni”.
In Open-es, i fornitori di Open Fiber possono accedere a strumenti utili per misurare il proprio profilo di sostenibilità attraverso un percorso di crescita e sviluppo sostenibile, acquisendo informazioni sul proprio posizionamento all’interno dei settori e identificando punti di forza e aree di miglioramento lungo tutta la catena del valore. Open Fiber, grazie alla condivisione di dati e profili Esg della propria filiera, amplierà il perimetro di monitoraggio delle dimensioni Esg, migliorando le proprie performance di sostenibilità.
Best practise a fattor comune
“L’adesione di Open Fiber all’alleanza Open-es ci consentirà di diffondere i nostri valori e mettere a fattor comune le best practise sviluppate con quelle di migliaia di aziende”, ha commentato Paolo Ciocca, Presidente di Open Fiber. “Il nostro obiettivo è fare un ulteriore passo in avanti nel campo della sostenibilità, che è un elemento fondativo di Open Fiber e che perseguiamo in tutti gli ambiti di intervento, all’interno e all’esterno dell’azienda”.
Fondi Infratel in ritardo: Open Fiber davanti all’incognita risorse
Intanto i fondi Infratel per Open Fiber marciano in ritardo. La controllata di Invitalia secondo quanto si apprende potrà erogare il contributo di 780 milioni per il riequilibrio dei conti (per la maggior lunghezza della rete, il costo superiore dei materiali e l’inflazione) solo ad ottobre. La notizia apre un ulteriore buco di cassa che complica la messa in sicurezza della società. Sarebbe quindi necessario un “intervento-ponte” del valore del contributo Infratel per assicurare la liquidità in attesa dell’assegno. Ma le banche coinvolte nel project financing da 7,2 miliardi che dovrebbe garantire la continuità aziendale si mostrano fredde: oltre ai 780 milioni, Open Fiber è alla ricerca anche dello scongelamento della linea committed da 880 milioni, al momento non erogabile per violazione delle conditions precedents (parametri contabili del finanziamento). Chiedono quindi una garanzia Sace su una parte del prestito, mentre c’è chi spinge perché siano i soci a farsi carico della somma Infratel.
Open Fiber intanto ha fretta: l’esigenza di liquidità è urgente per garantire continuità di gestione, soprattutto nel quadro di un piano industriale che mira a triplicare in tre anni l’ebitda dai 260 milioni del 2024 ai 660 milioni del 2026.