Che molte aziende stiano abbracciando l’innovazione digitale e la sostenibilità per generare maggiore valore per sé e per le comunità in cui operano è un fatto. È però altrettanto vero che le barriere sistemiche, le pressioni economiche a breve termine e la resistenza al cambiamento continuano a frenare l’approccio alla crescita basato sulla twin transition.
Ci sono del resto alcune organizzazioni che stanno dimostrando con i fatti che la sostenibilità non è solo una parola d’ordine, ma una strategia necessaria per la sopravvivenza a lungo termine. A evidenziarlo è uno studio Ericsson intitolato FoE#4, che esplora come le aziende più lungimiranti stiano utilizzando la digitalizzazione non solo per migliorare l’efficienza e la redditività, ma anche per dare un contributo reale e misurabile alla sostenibilità.
La “tripla linea di fondo” degli investimenti in digitalizzazione
“Nel mondo di oggi, la sostenibilità non è più un optional, ma una parte fondamentale della strategia aziendale”, spiega Sepideh Matinfar, senior researcher di Ericsson Industry Lab in un post pubblicato sul blog del gruppo svedese. “Tuttavia, nonostante la crescente consapevolezza, molti settori industriali sono ancora alle prese con la ricerca di un equilibrio tra sostenibilità ed esigenze economiche. E questo nonostante le aziende leader stiano dimostrando che gli investimenti nei casi d’uso digitali possono generare valore ambientale e finanziario, dimostrando che le pratiche sostenibili e la redditività non si escludono a vicenda”.
Secondo Matinfar, la digitalizzazione nasce spesso come mezzo per ridurre i costi e migliorare l’esperienza dei clienti, ma il suo vero potere risiede nell’avanzamento della “tripla linea di fondo”, che genera benefici ambientali, sociali ed economici. “Tra i principali fattori alla base di questo cambiamento vi sono le pressioni normative, la richiesta di pratiche etiche da parte dei consumatori e la crescente consapevolezza che ignorare la sostenibilità non è solo irresponsabile, ma anche un cattivo affare. La strada da percorrere è impegnativa, ma le aziende che abbracciano questa trasformazione dimostrano che il cambiamento è possibile”.
Sostenibilità e redditività vanno di pari passo
Nella ricerca condotta da Ericsson, in effetti, il legame tra sostenibilità e performance finanziaria è chiarissimo. “Le aziende sostenibili che ottengono anche il successo finanziario sono quelle che destinano porzioni significativamente maggiori dei loro budget IS/IT ai casi d’uso digitali rispetto alle loro controparti meno sostenibili”, nota Matinfar. “Il numero di aziende leader nella sostenibilità che investono più del 50% del loro budget IS/IT in questi casi d’uso è più che quadruplicato rispetto ai follower”.
Lo studio sottolinea che le imprese di successo sono anche quelle leader nelle pratiche ambientali. Il 74% dei responsabili delle decisioni di queste organizzazioni ha come priorità la riduzione dei rifiuti, rispetto alla metà delle loro controparti di minor successo. Pesano nel bilancio anche la contrazione del consumo energetico e i benefici generati dall’adozione di pratiche di lavoro a distanza.
“Questa tendenza dimostra che la redditività e la sostenibilità non sono solo aspetti in competizione, ma anche obiettivi che si rafforzano a vicenda”, rilancia Matinfar. “D’altra parte, gli investimenti in sostenibilità vengono sempre più spesso confrontati con altre metriche finanziarie, per misurare il loro un valore tangibile”.
La ricerca di Ericsson rivela anche una crescente attenzione agli aspetti sociali da parte delle imprese. Chi ha responsabilità decisionale, in particolare, riconosce l’importanza di promuovere la sicurezza, lo sviluppo delle competenze e il benessere generale dei dipendenti. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, la realtà estesa (XR) e i dispositivi aptici sono destinate a rivoluzionare gli ambienti di lavoro, migliorando la sicurezza e i tempi di risposta durante gli incidenti.
“È interessante notare che la percezione dei benefici della sostenibilità differisce tra decisori e dipendenti”, osserva Matinfar. “I decisori danno priorità ai benefici della sostenibilità sociale, come ambienti di lavoro più sicuri e formazione dei dipendenti, che invece attribuiscono un valore maggiore ai benefici ambientali, come la riduzione dei rifiuti e del consumo energetico. Questa divergenza evidenzia la necessità per le organizzazioni di bilanciare entrambe le prospettive nelle loro strategie di trasformazione digitale”.
L’opportunità di continuare a investire nella sostenibilità
Oggi, il 65% dei responsabili delle decisioni aziendali dichiara che la propria organizzazione esegue costantemente un reporting ambientale, sociale e di governance. Inoltre, quando è stato chiesto loro quali fossero le aree in cui aumentare gli investimenti, i manager hanno indicato la sostenibilità sociale e ambientale tra le loro principali priorità.
“È sorprendente che oltre il 90% dei leader delle aziende più sostenibili abbia espresso l’impegno a reinvestire in queste aree se si rendessero disponibili ulteriori finanziamenti”, dice Matinfar. D’altra parte le aziende più sostenibili sono leader nell’innovazione digitale. Sfruttando le tecnologie, non solo mitigano i rischi per l’ambiente e la forza lavoro, ma costruiscono anche aziende resilienti e pronte per il futuro. Questo livello di dedizione e impegno potrebbe indicare altri fattori trainanti oltre alle normative, come il crescente valore attribuito alla trasparenza e alla responsabilità.
“Un’ultima considerazione”, chiosa la ricercatrice di Ericsson. “Secondo la nostra ultima indagine, la sostenibilità nella trasformazione digitale è fondamentale per costruire aziende di successo e resilienti. Mentre la sostenibilità ambientale è già da tempo al centro dell’attenzione, la crescente attenzione alla sostenibilità sociale segnala l’emergere di un approccio olistico per affrontare le sfide moderne. Le aziende che danno priorità alla dimensione ambientale e sociale sono sulla buona strada per ottenere una redditività duratura e un impatto positivo. Sostenibilità, redditività e digitalizzazione sono interconnesse. Per le organizzazioni pronte ad abbracciare questo allineamento, le opportunità sono illimitate”.