Vodafone sceglie la plastica riciclata per le sue nuove eco-sim. In linea con la politica di sostenibilità perseguita dal gruppo e l’impegno a ridurre il proprio impatto ambientale, arrivano infatti in tutti i 12 mercati europei di Vodafone le sim card “green” che sostituiranno progressivamente quelle attualmente prodotte in plastica vergine. L’introduzione delle eco-sim, che hanno lo stesso formato, ma ridotto della metà e in un materiale altrettanto efficiente, elimina la necessità di produrre annualmente 320 tonnellate di plastica vergine, con un potenziale risparmio stimato di 1.280 tonnellate di CO2 all’anno.
Nonostante si facciano sempre più diffuse le e-sim – ossia le sim digitali, compatibili con un numero sempre crescente di dispositivi –, la maggior parte dei clienti di telefonia mobile richiede ancora una scheda sim fisica per il proprio telefono cellulare, esigenza che comunque tenderà a diminuire nel tempo.
Meno plastica e riduzione delle emissioni di carbonio
Dal 2020, Vodafone fa sapere di aver eliminato tutta la plastica inutile e gli articoli monouso in tutti i suoi negozi e uffici. La società ha inoltre ritirato i sacchetti di plastica monouso e ha rimosso o limitato l’uso di materiali promozionali o di marketing in plastica, sostituendoli con alternative a basso impatto ambientale.
Gli obiettivi di Vodafone di riduzione di gas a effetto serra sono stati approvati nel 2020 da Science based targets initiative, in linea con le riduzioni necessarie a limitare l’aumento della temperatura a 1.5°C, il più ambizioso obiettivo stabilito dall’Accordo di Parigi. Entro il 2030 il gruppo si impegna inoltre ad azzerare le emissioni proprie di gas a effetto serra (Scope 1) e le emissioni di gas a effetto serra da energia elettrica acquistata (Scope 2). Vodafone Italia ha anticipato questi obiettivi, al 2025 per le emissioni proprie di gas a effetto serra (Scope 1), e già dal novembre 2020 acquista energia elettrica unicamente da fonti rinnovabili (Scope 2). A partire dal 1° luglio 2021 inoltre l’intera rete europea di Vodafone è alimentata al 100% da elettricità proveniente da fonti rinnovabili.
Il gruppo si impegna inoltre a dimezzare le emissioni da fonti terze riconducibili a Vodafone (Scope 3) – che includono joint ventures, supply chain, utilizzo dei device e prodotti venduti – entro il 2030, e ad azzerarle completamente entro il 2040, anticipando di dieci anni l’originario impegno di raggiungere l’obiettivo di emissioni zero (net zero) entro il 2050.
Impegno verso i clienti business
Vodafone si impegna ad aiutare i clienti business a ridurre le proprie emissioni di carbonio per un totale cumulativo di 350 milioni di tonnellate a livello globale nei dieci anni compresi tra il 2020 e il 2030, un livello equivalente alle emissioni totali di carbonio annuali dell’Italia o del Regno Unito per il 2019. Il maggior contributo a questo risparmio deriva dall’Internet delle cose (IoT) di Vodafone, che rende più efficienti le attività logistiche e di gestione della flotta, i contatori intelligenti, la produzione e le altre attività.
Aiuto alla costruzione di un’economia circolare
Vodafone si è impegnata a riutilizzare, rivendere o riciclare il 100% dei suoi rifiuti di rete entro il 2025. Per raggiungere questo obiettivo, la società ha avviato programmi di gestione dell’efficienza delle risorse e dello smaltimento dei rifiuti in ogni mercato per ridurre al minimo l’impatto ambientale dei rifiuti di rete e delle apparecchiature It in esubero. Il gruppo gestisce un sistema interno che incoraggia i suoi mercati a rivendere e a riutilizzare le scorte in eccesso o i grandi elementi elettrici in disuso, come tralicci e antenne. In questo quadro, Vodafone sostiene la transizione verso un’economia completamente circolare per i dispositivi venduti ai clienti e ha accelerato le iniziative per estenderne la durata attraverso la riparazione, la rimessa a nuovo e la rivendita prima che siano riciclati in maniera responsabile alla fine della loro vita utile.