“L’iperammortamento al 250% non deve applicarsi solo alla sostituzione di macchine cnc (a controllo numerico) e robot. Altrimenti il nostro Paese non otrà andare sufficientemente avanti. Per questa ragione abbiamo lavorato col ministro Carlo Calenda e la struttura di Stefano Firpo affinché software, piattaforme e soluzioni integrate siano inclusi nel piano”: lo ha detto il presidente di Confindustria Digitale Elio Catania nel suo intervento al convegno annuale di EY a Capri.
“Avremmo messo la firma qualche anno fa per trovarci di fronte a una situazione di opportunità potenziale come quella odierna. Solo attraverso la discesa in campo degli imprenditori e dei vertici delle istituzioni si può avviare il processo di trasformazione. E ci dobbiamo preoccupare di quel 90% di imprese ancora indietro”, ha detto Catania auspicando che “lo tsunami Industria 4.0, di cui parlano tutti con determinazione, non sia solo una moda. Bisogna mettere al centro della politica economica il tema della trasformazione digitale per riportare il Paese alla crescita e chiudere il gap di produttività”.
Secondo Catania “siamo di fronte ad una svolta”. Una svolta possibile anche grazie “al grande lavoro di coinvolgimento di aziende e territori”. Determinante il tema della formazione: “Bisogna raddoppiare il numero di periti industriali. Noi andiamo in giro a parlare con imprenditori, ma le aziende cercano aiuto per capire come costruire il loro futuro. Abbiamo deciso di investire in digital innovation hub per favorire la creazione di una roadmap per le aziende e stiamo lavorando su una prima serie di innovation hub. In Italia centinaia di poli ma non siamo stati capaci di metterli in rete, ora opportunità di cambiare le cose”.
LE SLIDE DELL’INTERVENTO DI ELIO CATANIA