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Contatori smart, Assofrigoristi: “Accelerare la transizione al digitale”

Il presidente dell’associazione, Gianluca De Giovanni: “Indirizzi Ue in accordo con la strategia Industria 4.0, ma servono incentivi”. Più cauti i costruttori, preoccupati di un mancato ritorno degli investimenti fatti sugli apparecchi già installati

Pubblicato il 04 Apr 2017

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Le modifiche alle direttive Ue che prevedono l’installazione in tutte le case di contatori e contabilizzatori di calore leggibili a distanza non sono ancora operative, con la Commissione Ue che sta sottoponendo i propri orientamenti agli Stati membri. Ma le misure previste dalle norme che dovrebbero modificare le direttive 2012/27/UE e 2010/31/UE, e che prevedono che il sistema entri a regime entro il 1° gennaio 2027, con l’installazione dei nuovi contatori e la sostituzione di quelli inadeguati, sono “scelte in linea con l’evoluzione tecnologica e le recenti indicazioni di Industria 4.0”. Ad affermarlo è Gianluca De Giovanni, presidente di Assofrigoristi: “Dopo Industria 4.0 – sottolinea – intravediamo con facilità degli incentivi per un Residenziale 4.0”.

Ma le linee guida della Commissione Ue non convincono le associazioni dei costruttori: in occasione di una audizione alla Commissione Industria del Senato – spiega in una nota Assofrigoristi – le associazioni dei costruttori hanno osservato che la maggior parte dei contatori individuali, non obbligatoriamente leggibili a distanza, è stata recentemente installata in Italia ed è stata da poco disposta una proroga al 30 giugno 2017 relativamente all’obbligo, per i condomìni che hanno il riscaldamento centralizzato di installare un sistema di contabilizzazione del calore su ogni impianto esistente. La ragione di questa riserva, secondo l’associazione, è che “a fronte dei pesanti investimenti, la proporzionalità di questa misura rispetto al limitato beneficio previsto non è affatto dimostrata”.

Assofrigoristi definisce questa posizione come “una battaglia di retroguardia”: “Ritenere, infatti, preoccupanti le ulteriori proposte di modifica della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (…) mostra un limite di proiezione dei vantaggi possibili. La proposta che prevede che, in caso di interventi di ristrutturazione ‘importanti’ su edifici esistenti – continua Assofrigoristi – per gli immobili non residenziali venga predisposto un punto di ricarica di veicoli elettrici ogni dieci posti auto, mentre per quelli residenziali venga approntato un pre-cablaggio viene molto contestata”.

“Per l’associazione delle imprese di costruzione il futuro sembra apparire come il passato – sottolinea De Giovanni – La nostra associazione, invece, con una costante lotta sulle competenze, la formazione continua e l’innovazione, intende sostenere le politiche di cambiamento, soprattutto se orientate alla sostenibilità ed alla valorizzazione della professionalità degli operatori”.

“I consumatori sono ormai abituati a cambiare uno smartphone ogni tre anni – conclude – non si capisce perché non dovrebbero apprezzare un miglioramento delle tecnologie della loro abitazione che gli consenta, tra l’altro, di finanziare i loro acquisti di tecnologia”.

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