Industria 4.0, rinnovamento delle competenze, sviluppo di ecosistemi allargati in cui imprese, fornitori e partner dialogano e cooperano tra loro. Se ne è parlato nell’ambito dell’Assemblea Pubblica Anfia – associazione nazionale filiera industria automobilistica – a Cassino, presso lo stabilimento Fca che ha visto oggi la visita del presidente del consiglio Matteo Renzi e del ministro Svilppo Carlo Calenda.
L’evento ha preso il via con l’intervento di Aurelio Nervo, presidente dell’associazione che ha parlato delle infinite possibilità del mondo digitale: ”Le nostre imprese sono chiamate a dare un contributo importante all’innovazione del comparto manifatturiero sfruttando digitalizzazione e connettività come leve abilitanti essenziali per l’ammodernamento del sistema produttivo” ha dichiarato Nervo.
”Il cambio di paradigma comprende anche un nuovo modo di dialogare per tutti gli attori in gioco, politica compresa” ha aggiunto poi Nervo, trovando il sostegno del premier Renzi che, parlando degli impegni assunti dal Governo in ambito di politica industriale, ha precisato che ”con il Piano Nazionale Industria 4.0 – che prevede, di qui al 2019, 20,4 miliardi di euro di incentivi e sgravi fiscali” ma vanno a chi investe subito. “E’ un grande piano di politica industriale. Abbiamo rimesso l’industria al centro”.
Secondo l’indagine Istat sull’innovazione nelle imprese nel periodo 2012-2014, il settore automotive ha investito, in termini di spesa per l’innovazione, 8.200 euro per addetto nel 2014, contro una spesa media di 6.200 euro. Gli investimenti per l’innovazione del settore automotive riguardano per il 71,8% della spesa complessiva la Ricerca & Sviluppo, per il 16,2% gli investimenti in macchinari e altre tecnologie materiali e per il 12% l’acquisto di tecnologia immateriale.
Entro il 2030 il numero degli addetti dell’industria europea “e’ previsto crescere dai 25 milioni del 2011 a 31 milioni”. Intanto il settore in Italia, che “finalmente ha fatto un balzo molto altro della produzione”, conta “2-300 imprese” e rappresenta “il 5% del Pil”. Tra le richieste dell’Anfia, ancora guardando alle sfide del futuro, “sarebbe opportuno avviare anche in Italia, come gia’ e’
avvenuto in Germania, un piano nazionale di sperimentazione della guida autonoma in alcune aree”.
”Il paradigma Industry 4.0 – ha continuato Nervo – può conoscere una piena realizzazione, nella nostra filiera, a patto che si verifichi il superamento del gap dimensionale e del digital divide delle imprese italiane, supportato da azioni di sostegno agli investimenti. Occorre inoltre la creazione di un networking delle eccellenze automotive presenti sul territorio, puntando su progetti che facilitino anche l’esportazione e la creazione del valore sull’intera catena. Infine, una riqualificazione adeguata del capitale umano e una maggior cooperazione con il mondo accademico e un proficuo confronto con le parti sociali, costituiscono un altro punto essenziale”.
Alfredo Altavilla, Chief Operating Officer per l’area Emea di Fca si e’ concentrato sulle tecnologie e sui processi gia’ adottati da Fca nel suo percorso di avvicinamento ad un ambiente di lavoro 4.0 mentre Maurizio Stirpe, vice presidente Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali, si e’ focalizzato sulla necessita’ di accompagnare il processo di trasformazione dell’industria con adeguati strumenti formativi e finanziari. Infine il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda ha annunciato, per chi investe in innovazione, una proroga del superammortamento al 140% sugli investimenti in beni strumentali materiali e l’introduzione di un iperammortamento al 250% sugli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese in chiave Industria 4.0.