Impresa 4.0, via al confronto Mise-stakeholder. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha convocato per 13 novembre il tavolo Transizione 4.0 per avviare un confronto permanente con tutti gli attori del settore industriale, a partire dalle Pmi e dalle associazioni di categoria.
“Il tavolo sarà l’occasione per individuare nuovi strumenti e migliorare quelli già esistenti, avviando un percorso che, attraverso una programmazione pluriennale, possa supportare le imprese negli investimenti tecnologici – spiega una nota del ministero – L’obiettivo è quello di accompagnare il mondo produttivo del nostro Paese verso una transizione che premi la sostenibilità ambientale”.
Al tavolo Patuanelli proporrà una prospettiva pluriennale di bonus per consentire – fanno sapere dal Mise – alle aziende di programmare gli investimenti. L’intenzione è rendere triennale il pacchetto di ammortamenti già previsti dal piano. La legge di stabilità prevede per Impresa 4.0 circa 420 milioni.
Il bando per le Pmi del Sud
Intanto il Mise spinge sulle Pmi digitali del Sud. Il ministro Stefano Patuanelli ha firmato il decreto che disciplina i termini e le modalità di concessione ed erogazione delle agevolazioni in favore delle piccole e medie aziende e reti d’impresa per investimenti innovativi, al fine di rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico nei territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
L’obiettivo è quello di sostenere la trasformazione digitale delle imprese attraverso l’utilizzo delle tecnologie previste nell’ambito del piano Impresa 4.0 o di favorire la loro transizione verso l’economia circolare.
Le risorse finanziarie messe a disposizione dal provvedimento sono complessivamente pari a 265 milioni di euro, di cui il 25% riservato alle micro e piccole aziende.
Chi può beneficiare delle risorse
Possono beneficiare delle agevolazioni le Pmi e le reti d’impresa che, alla data di presentazione della domanda, siano regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese e non abbiano effettuato, nei 2 anni precedenti, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento, impegnandosi a non farlo anche fino ai 2 anni successivi al completamento dell’investimento. Alle agevolazioni potranno accedere anche i liberi professionisti.
I programmi di investimento dovranno avere una durata non superiore ad 1 anno, prevedere spese ammissibili di importo non superiore a 3 milioni di euro ed essere realizzati, mediante l’acquisto di impianti, attrezzature e macchinari nuovi di fabbrica, in unità produttive localizzate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Con successivi provvedimenti del ministero verranno rese note le modalità operative per la presentazione delle domande, valutate e gestite da Invitalia con il procedimento a sportello.