Novità in vista per il piano Impresa 4.0. Nella bozza del decreto Rilancio a cui sta lavorando il governo si punta a modificare le regole del piano Transizione 4.0 del Mise sul credito di imposta, che aveva accorpato iper e superammortamento. Come riporta il Sole 24 Ore il credito di imposta per gli investimenti digitali sale dal 6% a 10% con un bonus ulteriore – pari al 15% – destinato alle spese per agevolare lo smart working. Inalterato il tetto di spesa che resta a 2 milioni di euro.
In occasione del question time in Senato, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha anticipato che il credito d’imposta “verrà garantito, rafforzando Impresa 4.0 e portandola ad un arco temporale di tre anni”. In questo ambito, in particolare, il credito di imposta sarà “legato alle necessarie trasformazioni delle linee produttive legate alla protezione dei lavoratori e degli imprenditori stessi dal Covid. Le imprese dovranno investire per adeguare le linee produttive per garantire il distanziamento e quegli investimenti dovranno essere sostenuti attraverso meccanismi di credito di imposta immediatamente cedibili agli istituti finanziari per creare appunto la liquidità necessaria a fare questi investimenti”.
Il ministro ha spiegato che il Governo intende muoversi lungo tre direttrici: “fondo perduto, da un lato, ricapitalizzazioni, dall’altro, e credito di imposta per gli investimenti, come terzo elemento, non soltanto per gli investimenti in fabbrica, ma anche per il settore dell’edilizia che può essere il motore della economica del nostro Paese”.
Per quanto riguarda il bonus R&S aumenta al 15% dal precedente 12%, così come il tetto che sale da 3 a 5 milioni. Il tax credit per investimenti di transizione ecologica e digitale passano dal 10% a l 15% con un tetto aumentato di 500mila euro (da 1,5 milioni a 2).
Stretta sui controlli: tutte le spese sostenute saranno sottoposte a obbligo di certificazione.
Infine modifiche in vista anche per la e-fattura. La moratoria delle sanzioni per l’invio di corrispettivi telematici è prorogata fino al 1° gennaio 2021 così come l’avvio della lotteria degli scontrini. Inoltre slitta al 1° gennaio 2021 – la dead line orginaria era 1° gennaio 2020 – l’integrazione a cura dell’Agenzia delle Entrate, tramite proceduta telematica, dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche inviate tramite lo Sdi (Sistema di Interscambio), laddove non si ci sia stato assolvimento.