“Il capitale umano è fondamentale. Dobbiamo immaginare un paesaggio sociale con l’uomo al centro. Non posso immaginare una elite cosmopolita in rete di nomadi digitali che non hanno cittadinanza e sono solo collegati in rete, e dall’altra parte lavoratori che si vedono dimenticati nei loro territori e vedono l’innovazione come minaccia una minaccia”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni visitando questa mattina la sede di Generali a Mogliano veneto.
“Non dobbiamo collegare il futuro con il concetto di paura, c’è un lavoro che dobbiamo fare – prosegue Gentiloni – sappiamo che il nostro Paese e i nostri territori hanno bisogno di innovazione, di futuro delle grandi novità che la tecnologia ci mette a disposizione, anzi ci impone”. “Il governo italiano sta cercando di favorire l’economia del futuro, l’economia 4.0, anche se gia’ si parla della 5.0 – conclude il premier – In legge di bilancio continuiamo ad investire molti miliardi nella cosiddetta ‘industria 4.0’ estendendo il concetto dall’industria all’impresa coinvolgendo quindi nella facilitazioni di investimenti anche aziende di servizi e non solo industria. L’innovazione è una grande opportunità per tutti”.
Ad aprire l’era della formazione 4.0 è il ddl Stabilità. La manovra, licenziata dal Cdm, vale 20 miliardi ed è stata definita dal premier Paolo Gentiloni e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan snella, ma soprattutto “utile per la nostra economia”. Le priorità, ha affermato il ministro Padoan, sono l’occupazione giovanile, l’inclusione sociale e gli incentivi alle aziende 4.0. La novità riguarda il supersconto per i costi sostenuti dalle imprese per la formazione 4.0: si tratta di un credito di imposta triennale (2018-2020) che vale il 50% per le spese fino a 1 milione di euro e riguarda solo il costo aziendale del personale per il periodo in cui viene occupato in attività di formazione. Come anticipato nei giorni scorsi, sono confermati i superammortamenti per i macchinari, però più bassi: i bonus scendono dal 140% al 130%. Nessuna modifica per l’iperammortamento del 250%. E’ inoltre prorogata la “Nuova Sabatini”: per finanziare l’acquisto agevolato di macchinari industriali ci sono 55 milioni in più nel 2018, 110 dal 2019 al 2022 e 55 per il 2023. Il 30% delle risorse andrà alla concessione per i finanziamenti a Industria 4.0. Confermato anche l’inserimento del credito di imposta del Fondo per la crescita delle Pmi del Sud con una dotazione di 150 milioni a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione.
Per le imprese e l’industria 4.0 è stato inserito nella manovra un pacchetto complessivo di misure che secondo il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, raggiunge il valore di 10 miliardi di euro: “Finanziamenti a sostegno delle imprese che investiranno in innovazione, ricerca e formazione negli ambiti e nelle tecnologie che caratterizzano la quarta rivoluzione industriale”. La natura delle misure previste, come anticipato, in prevalenza incentivi fiscali e crediti di imposta, “consentirà di anticipare e concentrare gli effetti sull’economia reale nel corso del 2018 mentre le uscite di finanza pubblica saranno successive, a partire dal 2019 in linea con gli adempimenti fiscali ed i piani di ammortamento delle imprese”, ha spiegato il ministro. “Per accrescere la competitività del sistema economico in chiave 4.0, è stato inoltre istituito il Fondo per il capitale immateriale, la competitività e la produttività”, ha annunciato infine Calenda, le cui priorità saranno: finanziare progetti di ricerca e innovazione e favorire il trasferimento dei risultati dei progetti verso il sistema produttivo”.