Dopo Confindustria anche Legacoop lancia l’allarme su Industria 4.0 e sul taglio agli incentivi previsto dalla manovra. “I provvedimenti presenti in manovra, almeno quelli di cui abbiamo letto sui giornali, dimostrano un’attenzione del governo minore rispetto al passato, noi chiediamo di recuperare l’attenzione anzi di raddoppiarla perché si tratta di misure importanti per le imprese e soprattutto per la creazione di lavoro”, ha sottolineato il presidente di Legacoop nazionale, Mauro Lusetti, a margine dell’evento “Il mio collega Robot. Il lavoro dell’uomo al tempo delle macchine”.
“Come Alleanza delle Cooperative italiane stiamo valutando in tutti i suoi aspetti la proposta di manovra del governo – ha continuato Lusetti – non abbiamo ancora tutte le informazioni precise, ma su alcune questioni abbiamo un giudizio assolutamente problematico e per certi versi negativo”.
Tornando al futuro del piano Industria 4.0, “è del vecchio governo ma ha prodotto effetti e risultati positivi, nel campo delle imprese e nella capacità di rimanere al passo coi tempi”, ha ribadito Lusetti spiegando che da parte di questo esecutivo “c’è un orientamento verso le Pmi che condividiamo, ma non condividiamo questa rimodulazione delle risorse e addirittura il taglio completo di super e iperammortamenti, perché sono strumenti che consentono alle Pmi di entrare nella logica della digitalizzazione”.
L’evento è stato l’occasione anche per approfondire il tema del lavoro ai tempi dell’automazione 4.0.
“Come conseguenza della quarta rivoluzione industriale non si sa quanti posti di lavoro verranno a mancare, ma si sa che tutti i posti di lavoro cambieranno – ha evidenziato Wolfang Schroeder, professore di scienze politiche all’Università di Kassel – Abbiamo perciò bisogno di un ampio sistema di formazione continua”.
“In Germania sono sei i ministeri che si occupano di digitalizzazione e il settore più digitalizzato è l’agricoltura – ha fatto notare l’esperto – I settori in cui ci sarà un maggiore impiego della robotica saranno quelli con minore disoccupazione. La sfida da cogliere è quella di investire in questi settori, non semplicemente in tecnologia ma nelle persone e nella loro capacità di acquisire competenze per poter collaborare con le tecnologie”.