“L’Industria 4.0 in Italia è davvero esplosa tra il 2015 e il 2016 e, da allora, uno degli aspetti più positivi è la sensibilizzazione culturale che ha coinvolto l’intera filiera del valore. In passato c’era poca formazione su questi temi, anche rispetto a Paesi meno influenti del nostro in ambito manifatturiero, come per esempio Spagna e Francia, nonché in termini di investimenti in ricerca e sviluppo in chiave 4.0 l’Italia arrancava. Adesso questo trend si è invertito, anche grazie agli incentivi messi in campo dal governo su Industria 4.0, che hanno creato fermento nel settore, tra i fornitori, ma anche tra le associazioni di categoria. C’è quindi la consapevolezza che l’Italia sia di fronte a un passaggio epocale dove gli incentivi hanno dato un contributo importante spingendo i vari attori della catena a mettersi culturalmente al passo”.
Così Massimo Bartolotta, segment marketing manager machinery Oem di Eaton Italia, affronta – in un’intervista a CorCom – come sta cambiando lo scenario del manifatturiero con la digital transformation, dall’osservatorio privilegiato di un’azienda multinazionale specializzata su soluzioni per l’industria, sull’IoT e sulle tecnologie abilitanti per la quarta rivoluzione industriale.
La strategia degli incentivi messi in campo da Palazzo Chigi è quindi la principale causa della nuova spinta di innovazione che si registra in Italia nel manifatturiero?
Già con la Legge di Bilancio 2017 questa strategia aveva fatto rumore, perché gli incentivi erano pensati per andare a stimolare tutti gli attori nella catena: quella è stata la mossa davvero vincente. Super e iperammortamento, credito d’imposta e Nuova Sabatini hanno coinvolto non solo l’utilizzatore ma anche il costruttore della macchina.
La legge di bilancio 2018 ha riconfermato l’impegno del governo in questa direzione con ulteriori rinnovi e lo stanziamento di altri 10 miliardi di euro fino al 2020 per le imprese che investiranno in ottica 4.0: le misure che facilitano l’implementazione dei concetti di Industria 4.0 nel manifatturiero sono state mantenute. Prevedo che ci sarà il rinnovo dell’iperammortamento, con l’obiettivo di dare il tempo alla misura di essere ulteriormente compresa e implementata. Predisporre incentivi per un solo anno non sarebbe stato sufficiente. Seppure la misura del superammortamento sia stata lievemente ridotta, resta attraente, soprattutto se unita al contributo dato dalla Nuova Sabatini, dal credito d’imposta per ricerca e sviluppo e dal nuovo credito d’imposta offerto a supporto delle spese di formazione.
In Italia la maggior parte del tessuto produttivo è composto da Pmi. E’ una difficoltà in più rispetto a quanto accade in altri paesi che sono più avanti in questo percorso?
Di certo è una difficoltà. La grande azienda, infatti, è maggiormente strutturata, organizzata e pronta ad implementare i concetti suggeriti dalla quarta rivoluzione industriale. Così un paese come il nostro, composto soprattutto da Pmi sembrerebbe svantaggiato. Eppure, se andiamo a vedere alcuni risultati in ottica 4.0, è vero che le grandi aziende hanno fatto il più, ma è altrettanto vero che anche le piccole e medie imprese hanno risposto bene. Il gap tra grandi e piccole esiste in termini di performance, ma non è così consistenti; i dati del Ministero dello Sviluppo Economico mostrano un gap che andrà già dal prossimo anno a ridursi notevolmente. Anche grazie alla sensibilizzazione culturale che sta avendo successo, il cliente chiede sempre più la soluzione 4.0 al fine di aumentare la propria competitività sul mercato.
Quali sono i vantaggi attesi che spingono i vostri clienti ad orientarsi verso soluzioni 4.0?
Le principali leve che vengono ormai riconosciute in modo pressoché universale come i vantaggi dell’industrial IoT sono rappresentate dal monitoring da remoto delle macchine. La possibilità, in altri termini, per un costruttore di macchine di avere visibilità sullo stato di tutti i macchinari consegnati a clienti anche dall’altra parte del globo. Questo comporta una serie di vantaggi relativi al modo di risolvere eventuali guasti e malfunzionamenti, fino ad arrivare alla manutenzione predittiva. Altro aspetto assai apprezzato in ottica 4.0 è rappresentato dalla possibilità di analizzare e ottimizzare i consumi e l’output della macchina.
Il settore dell’energia è tra l’altro uno di quelli effettivamente “trasversali” a tutti i generi di produzione industriale, per questo è così importante?
In ottica 4.0 un aspetto fondamentale è la possibilità di analizzare lo stato della macchina, della quantità e della qualità del prodotto e oltre ai consumi è possibile analizzarne le performance e comprendere quale sia il setup ottimale per ottenere la massima resa con il minimo consumo energetico. In questo contesto, Eaton propone la soluzione SmartWire-DT, un sistema di cablaggio intelligente, che connette i componenti della macchina mediante un unico flat cable che trasmette segnale e alimentazione, ricevendo la conferma in tempo reale che tutto sia stato installato e funzioni nella maniera corretta. Puntiamo molto su questo concetto di “intelligenza decentralizzata”, in grado di monitorare fino al livello del singolo componente un intero sistema produttivo.