Un piano più favore della manifattura italiana che accoglie la sfida 4.0. In occasione di un convegno sulle novità della legge di bilancio 2019, organizzato da Warrant Group, Stefano Firpo, direttore generale per la politica industriale, la competitività e le Pm idel Mise, spiega le novità inserite nella manovra sul fronte incentivi.
“Sull’iper ammortamento abbiamo fatto una correzione per concentrarlo in favore dell’industria discreta (manifatturiera, ndr), visto che finora è stato utilizzato soprattutto dall’industria di processo, che non era il nostro target, in quanto già abbastanza digitalizzata – ha sottolineato – Bisognerà vedere quali saranno i coefficienti. I numeri del Def sono meno generosi rispetto a quelli su cui abbiamo lavorato”.
Per il momento resta l’ipotesi di una riduzione dell’ipermmortamento al 175% e delle tre aliquote (250% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 200% per investimenti tra 2,5 milioni e 10 milioni e 150% tra 10 e 20 milioni). Secondo Firpo, sul piano Impresa 4.0 “non possiamo andare avanti con le proroghe dell’iper ammortamento. Se vogliamo dare strutturalità agli investimenti, credo sia arrivato il tempo di rivedere le norme che regolano i coefficienti di ammortamento, ferme a un decreto dell’88”.
Il dg del ministero dello Sviluppo conferma la fine del superammortamento, come “già sapevamo dall’anno scorso”, che “è stato sostituito da misure più strutturali, con la defiscalizzazione dell’Ires sugli utili reinvestiti”. Più incerta invece è la parte sulla formazione 4.0: “Non so se il credito di imposta verrà confermato e mi sembra un peccato perché sarebbe stato interessante vedere quali risultati poteva esprimere“, considerando che la sua applicazione è partita effettivamente dopo l’estate.