LA RICERCA

Industria 4.0: investimenti a +11%, spesa in R&D al raddoppio

I dati dello European house Ambrosetti presentati in occasione di A&T, la fiera in corso a Torino. Nel 2017 spesi 80 miliardi di euro, spinta dagli ammortamenti. Robot e IoT sugli scudi

Pubblicato il 19 Apr 2018

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Gli investimenti delle imprese in ambito 4.0 a poco più di un anno dall’entrata in vigore del “Piano Calenda” su Industria 4.0 hanno registrato un aumento dell’11%, per un totale lordo di 80 miliardi di euro, mentre è più che raddoppiato nell’ultimo anno il numero di imprese che ha beneficiato del credito di imposta R&S rispetto al 2016. E’ quanto emerge dallo studio di The European House Ambrosetti presentato al convegno inaugurale della fiera A&T, in corso fino al 20 aprile a Torino.

Il piano per lo sviluppo delle tecnologie digitali nelle imprese, secondo quanto rilevato dalla ricerca, avviato con ritardo rispetto alle principali nazioni europee, è apparso da subito credibile sia dal punto di vista della progettualità sia della sua sostenibilità finanziaria, proprio perché fortemente focalizzato ad aumentare la competitività delle imprese con obiettivi ambiziosi, ma realizzabili, sufficientemente chiari e tempificati. L’altro pilastro di intervento riguarda lo sviluppo di capacità e competenze, sul quale agiscono tre piattaforme: l’Hub dell’innovazione digitale di Confindustria e Rete Imprese Italia, su cui sono stati investiti 170 milioni, i Competence Center, che conta su 40 milioni, e i Digital Business Points allestiti presso le camere di commercio.

Nel 2017, inoltre, oltre la metà delle imprese ha avviato o sta avviando progetti 4.0 e Il 6% li ha ampiamente introdotti, mentre soltanto il 40% deve ancora iniziare il percorso.

In testa la gradimento delle imprese tra le misure del governo c’è l’iper-super ammortamento (74% delle preferenze), mentre ancora da sviluppare pienamente risultano il credito d’imposta sulla R&S e la nuova Sabatini (circa 20% delle risposte). L’ambito applicativo preferito dagli intervistati è la produzione (87% del campione) seguita dalla logistica (18%). Quanto alle tecnologie abilitanti dalle quali si attendono i maggiori cambiamenti in prima posizione ci sono i Robot collaborativi e interconnessi (53%), l’IoT (21%), mentre manifattura additiva e realtà aumentata rispettivamente sono state introdotte per il 4% e 2%. Tra i risultati più importanti dovuti alla digitalizzazione dei processi emergono  la diminuzione dei costi di produzione (80%) e consegna, e il miglioramento della qualità dei servizi offerti (71%).

Guardando al futuro, la necessità principale a questo punto, secondo il campione interpellato da The European House Ambrosetti, è la formazione specializzata: se il  2017 è stato quello che ha fatto partire il volano degli investimenti, il 2018 dovrà essere l’anno dello sviluppo delle competenze, necessario per accompagnare gli investimenti.

“In questa edizione abbiamo voluto puntare tutto – spiega Luciano Malgaroli, Amministratore delegato della Fiera A&T – su due parole chiave: inclusione e pratica. Le sfide industriali del prossimo futuro mettono in primo piano non solo l’efficienza e la qualità produttiva ma anche e soprattutto la capacità delle imprese di sapersi innovare, digitalizzando processi e cultura aziendale. Questo significa da una parte favorire la relazione e scambio esperienziale tra imprese e imprenditori, fondamentale per innalzare la competitività globale, dall’altra scendere nel ‘pratico’ cercando di sviluppare ecosistemi formativi in grado di innalzare sempre più la specializzazione e la preparazione tecnologica 4.0.  A&T, attraverso questa edizione, fortemente rinnovata, ha cercato di rispondere in modo inclusivo e  pratico, alle esigenze delle piccole e medie imprese italiane, proponendo le ultime innovazioni tecnologie su qualità, misurazione, robotica e tecnologie produttive, affiancate da proposte formative e presentazioni di casi di successo significativi, cercando di privilegiare il tailor made allo standard, che sappiamo oggi essere una discriminante importante in termini di competitività e di consenso”.

“Nel corso del 2014 Mef e Mise avevano lanciato la missione Finanza per la Crescita, con incentivi destinati soprattutto a migliorare l’offerta di finanza, in risposta alla situazione di credit-crunch che ancora caratterizzava l’economia – sottolinea Filippo Peschiera, responsabile piani industriali ed esecuzione in The European House-Ambrosetti – e in quell’occasione i Ministeri ci chiesero suggerimenti per migliorare la missione. Noi rispondemmo che era necessario lavorare sulla domanda di finanza e migliorare la comunicazione. Meno di un anno e mezzo dopo il ministro Calenda ed il direttore generale Firpo hanno lanciato Industria 4.0, un pacchetto di iniziative intelligente, articolato, ricco e ben comunicato. I risultati sono incoraggianti anche se siamo solo agli inizi. Sono due gli errori da evitare oggi, per le imprese di ogni dimensione: investire troppo, quando gli scenari tecnologici sono ancora indefiniti, oppure non fare nulla. Impresa 4.0 è ‘pensare & sperimentare’, e noi aiutiamo le imprese a comprendere quanto sia importante dare rilevanza organizzativa ai progetti di sviluppo nel digitale. Iniziative come questa Fiera rappresentano uno stimolo ed un esempio concreto di ciò che si può fare subito.

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