Nell’area dove oggi sorge il polo Meccatronica di Rovereto fino alla metà degli anni ’80 Pirelli lavorava le fibre di cotone per le intelaiature dei suoi pneumatici, e per la produzione delle sneaker che erano un must per tutti gli adolescenti di quel periodo, le Superga. Poi, quando la società decise di chiudere gli stabilimenti del centro manifatturiero in provincia di Trento, l’intera area fu rilevata dall’amministrazione provinciale, che decise di far nascere lì un Bic, business innovation center. Un incubatore che oggi, in tempi di startup e open innovation, sembra una iniziativa “normale”, ma che a metà degli anni ’80 anticipava i tempi, con la commissione Europea che proprio in quel periodo iniziava a delineare le proprie strategie sullo sviluppo del settore industriale.
Oggi in quell’area da archeologia industriale di 10 ettari, headquarter tra l’altro di Trentino Sviluppo, in-house della Provincia autonoma di Trento, è in corso un investimento da 90 milioni di euro sul Polo della meccatronica, “spalmato” su due cicli da sette anni, che conta su un contributo da 24 milioni di euro di fondi Fesr dell’Unione europea e sulla collaborazione tra la stessa Trentino Sviluppo, Confindustria Trento, l’Università di Trento e fondazione Bruno Kessler per la cosiddetta “Prom facility”, il laboratorio di prototipazione avanzata che consentirà di ricercare, sperimentare e sviluppare prodotti innovativi, in grado di combinare la meccanica tradizionale con i più moderni controlli elettronici, sensori e sistemi di prototipazione virtuale. Da qui al 2022 nell’area sorgeranno nuovi laboratori, la sede definitiva della PromFacility e due istituti scolastici, l’Itt Marconi e il Cfp Veronesi, che ospiteranno in tutto 1.400 studenti.
Sono finora 29 le società che hanno trovato casa all’interno del Polo, tra le quali sei grandi gruppi (Bonfiglioli, Aermec, Zeiss, Watts, Dana e Ducati Energia) e quattro startup, che lavorano fianco a fianco ai propri progetti innovativi, in pieno stile “open innovation”. Per un totale di 218 addetti e 68 milioni di euro di fatturato complessivo. La “case history” che ai manager del Polo piace citare ad esempio è quello di Bonfiglioli, “sbarcata nell’incubatore di Rovereto con meno di 10 ricercatori per sviluppare progetti di ricerca e sviluppo che integrassero le attività in Emilia con quelle in Germania – spiega Davide Modena, direttore comunicazione e promozione di Trentino Sviluppo – cresciuta progressivamente tanto da arrivare a occupare entro il 2018 circa 150 dipendenti che verranno ospitati in un edificio da costruire ex novo nell’area di espansione di Polo meccatronica”. Ma il bacino potenziale delle attività di del polo della meccatronica è molto più ampio, se si pensa che nel settore della meccanica e della meccatronica operano nella Regione circa 800 aziende, per un aumento dell’occupazione che si stima possa salite del 70% nel 2018, con 400 nuovi posti di lavoro.
In questo contesto la “Prom facility”, oltre a rivolgersi direttamente alle imprese, integra nella propria proposta la formazione, sia per gli studenti superiori e universitari, sia per chi è già inserito nel mondo del lavoro e ha bisogno di “riqualificazione digitale”, combinando informatica, elettronica, meccanica, idraulica, pneumatica, sensoristica. Lo staff della facility è composto da 7 tecnici specializzati nell’utilizzo delle macchine di ultima generazione più 18 persone tra dottorandi, tirocinanti provenienti dagli istituti tecnici per l’alternanza scuola-lavoro e tirocinanti.
Tra i macchinari già pronti e in attività il laboratorio conta su stampanti 3D metalliche e polimeriche, una macchina da taglio laser combinata per tubi e lamiere di diversi materiali, scanner 3D, un centro di fresatura in grado di combinare lavorazioni additive e sottrattive, una linea di prototipazione semi-automatica di schede elettroniche, un manipolatore per robotica cooperativa, un banco prove motori e un supercomputer per addestramento reti neurali profonde.
Collocata provvisoriamente in un’area del corpo L del polo della Meccatronica, la Prom facility troverà casa nei prossimi anni in un nuovo edificio costruito ad hoc, che conterà su 1.400 mq di spazio per ospitare i macchinari, e altri 5mila mq per i laboratori.
Se inizialmente la frontiera della meccatronica era semplicemente la contaminazione dell’industria meccanica con l’elettronica, oggi i confini si sono sensibilmente allargati, fino ad abbracciare in pieno la quarta rivoluzione industriale. Sei i principali ambiti di intervento, tutti orientati su industria 4.0: cybersecurity, quindi resilienza rispetto agli attacchi informatici; elettronica, con la prototipazione di piccole quantità di schede integrate; Ict, con particolare attenzione all’Internet of things; metrologia; integrazione di sistema; Stampa 3D e taglio laser.
“Abbiamo voluto cercare di dare una soluzione pubblica a un problema grande per le aziende che vogliono innovare – sottolinea Paolo Bosetti, docente all’università di Trento e direttore scientifico della Prom Facility – dando loro la possibilità di sperimentare l’innovazione anche se non possono permettersi gli investimenti che comporterebbe l’acquisto di certi macchinari”. Una soluzione preziosa soprattutto per le Pmi, che rappresentano una parte centrale del sistema produttivo nazionale, che potranno così usufruire delle tecnologie “as a service” per ciò di cui hanno bisogno, con l’opportunità di entrare in contatto con altre realtà innovative e con il mondo dell’università e della ricerca. “Per questo abbiamo definito una lista di strumentazioni da acquisire, alcune delle quali sono già presenti nella piattaforma, facendo attenzione al fatto che siano all’avanguardia e che non replichino altri strumenti già presenti sul territorio” prosegue Bosetti.
Quanto all’integrazione tra formazione e ricerca, nella facility è già partito il primo progetto: 60 studenti dell’Ateneo trentino appartenenti alla scuderia interfacoltà E-Agle Trento Racing Team stanno utilizzando le attrezzature del laboratorio per costruire la monoposto a propulsione elettrica con cui tra il 17 e il 23 luglio prossimi gareggeranno sul circuito di Varano di Parma nella Formula Sae (Society of Automotive Engineers), una competizione internazionale tra universitari che prevede la progettazione e messa in pista di una monoposto ad alta efficienza energetica.