“Ci stiamo orientando verso un grande piano di investimento su Industria 4.0 in finanziaria”. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda nel corso di un convegno alla Camera, in occasione della presentazione dei risultati dell’indagine conoscitiva della Camera su Industria 4.0. “Il tema degli investimenti è fondamentale nei prossimi mesi. La prossima finanziaria dovrà essere una finanziaria dal pensiero lungo con un orizzonte di medio e lungo termine – ha detto il ministro – Siamo di fronte ad un grande salto tecnico e culturale che rischia di spiazzarci e non solo sotto il profilo della competitività”, ha concluso.
Calenda ha inoltre annunciato per la prima settimana di agosto la presentazione delle prime misure allo studio del Governo precisando che comunque l’Esecutivo sarà “selettivo” sulle iniziative da sostenere. Un piano che sarà coordinato da una Cabina di Regia, che sarà costituita la prossima settimana, gestita in un primo momento tra governo e imprese e che solo in un secondo tempo vedrà l’apporto delle Regioni.
L’indagine presentata oggi suggerisce al governo di intervenire in cinque punti con la premessa che dalle esperienze internazionali già avviate si possono trarre spunti utili ma non modelli da copiare.
La commissione suggerisce al primo punto la creazione di una cabina di regia coordinata dal Governo e dal Mise, che coinvolga il Miur, il Mef, gli enti locali, il mondo imprenditoriale e quello della ricerca universitaria e dei sindacati.
Al secondo posto tra le priorità fissate dalla commissione c’è la banda ultralarga: è necessario mettere in pratica al più presto il piano de governo, se possibile puntando a servire al meglio le aree industriali. A seguire la necessità della creazione di nuove competenze digitali, coinvolgendo le scuole ma anche i lavoratori delle piccole e microimprese e il management intermedio.
La quarta proposta è di migliorare l’interazione tra le aziende e i centri di ricerca pubblici, prendendo spunto da quanto avviene negli Stati Uniti e in Uk. Infine gli standard tecnologici: nel momento in cui ogni paese sta facendo il possibile per imporre i propri, l’Italia dovrà fare tutto il possibile per tutelare il made in Italy anche in questo settore.