Quando si parla di Industria 4.0 spesso si commette l’ingenuità di considerare la carica di innovazione della quarta rivoluzione industriale applicata esclusivamente alle linee di produzione. Ma questa carica “smart” oltre che sulle catene di montaggio può dispiegare grandi potenzialità prima di tutto nel pianificare un uso più razionale delle risorse, anche in ottica “predittiva”, e ha importanti risvolti nel campo della supply chain e del procurement, dove robotica, analytics, intelligenza artificiale, temi social e di co-working sono in grado di aumentare le capacità e il ruolo dell’uomo, sia a livello operativo sia cognitivo. Grazie alle nuove tecnologie il supply chain management può trovare importanti spazi di evoluzione su quattro direttici (vedi grafico): rapidità, scalabilità, intelligenza artificiale e connettività, tipiche delle soluzioni in cloud.
C’è anche da dire che una parte di questa rivoluzione è già partita, dal momento che in alcune aziende i processi di supply chain e di procurement sono già stati efficientati grazie alla robotic process automation e all’adozione di tecnologie di Enterprise resource planning in cloud; ma quello che rimane da fare, soprattutto in un panorama come quello italiano dominato dalle piccole e medie imprese, è ancora molto: in chiave futura i robot, l’AI, e quindi un utilizzo più efficace degli analytics, potrà portare a ridefinire il modo in cui verranno prese le decisioni chiave per l’azienda. “Il 5G – sottolinea Raffaele Castagna, managing director, Accenture technology Oracle practice lead per Italia, Grecia, Europa Centrale – sarà un abilitatore ulteriore in questo scenario, grazie alla possibilità di iperconnessione veloce. Sarà innanzitutto complementare, ma potrà anche essere disruptive: tutto dipenderà dagli use cases che si abiliteranno. Così come l’Iot, definirei il 5G un ‘abilitatore di scenari disruptive’”.
La sensibilità culturale delle imprese verso l’innovazione, in ogni caso, sta cambiando – anche con una certa rapidità – negli ultimi anni: da una recente analisi di Accenture emerge che il 72% delle società ha pressioni interne ed esterne, da fornitori e partner, per implementare soluzioni avanzate digitali in ambito supply chain, a dimostrazione di come si stia innescando un circolo virtuoso che spinge le aziende a innovare per non rimanere ai margini del mercato. Significativo anche che il 90% dei top manager intervistati ritenga che nei prossimi anni i robot e gli algoritmi prescrittivi analitici avranno un impatto significativo sulle responsabilità e le attività degli utenti supply chain. Dati confermati a loro volta da uno studio di Gartner, secondo cui il 57% dei C-level considerano la supply chain optimization una priorità per la crescita.
“L’integrazione degli analytics in cloud e la possibilità di poter avere una visuale complessiva su diverse fonti di informazione, sia conosciute che masked, derivanti ad esempio dall’analytics sui social, possono dare vita a use case che rendono evidenti i vantaggi – prosegue Castagna – un esempio evidente potrebbe essere la gestione degli inventari non solo in considerazione dei ritmi produttivi, ma anche dei forecast, delle previsioni generate grazie all’analisi dei big data”.
Tra le tecnologie principali che renderanno i sistemi di Enterprise resource planning ancora più efficienti dell’Internet of things: grazie infatti all’analisi in tempo reale dei dati trasmessi dai macchinari si aprirà la possibilità di fornire “alert” e supporto a chi ha la responsabilità delle decisioni, dando vita a un sistema fruibile anche da mobile, come nel caso – ad esempio – di Oracle Scm Cloud, che permette di implementare una soluzione integrata, basata sul cloud, dotata di strumenti social e di comunicazione integrati e fully mobile.
“Per Accenture Italia è strategico posizionarsi in quest’ambito, come dimostra l’Oracle Cloud Hub, che su soluzioni tecnologiche Oracle raccoglie ‘il best of breed’ in questo settore – aggiunge Castagna – con use case avanzati di digital supply chain integrata con la soluzione Oracle cloud IoT”.
Ma l’attenzione rimane focalizzata sul tessuto produttivo delle imprese manifatturiere italiane che si affacciano a questo mondo e vogliono sperimentarne i vantaggi e le potenzialità: “Le misure per il rilancio degli investimenti delle imprese che molti paesi europei e la stessa Italia stanno attuando in ottica Industry 4.0 sono, cosi come negli Stati Uniti, uno strumento cruciale per lo sviluppo e l’adozione di paradigmi nuovi, ad esempio in ottica Digital supply chain – conclude Castagna – Accenture ha in corso campagne specifiche per mostrare alle aziende italiane della produzione, che rappresentano la parte più viva della nostra economia, scenari integrati e use cases preconfigurati. Per ampliare l’awareness delle aziende che vogliono toccare con mano le soluzioni, organizziamo i “digital safari” nel nostro centro d’eccellenza di Barcellona, dove in due giorni ci impegniamo a sviluppare prototipi in ambito supply chain su misura per i nostri potenziali clienti”.