Norme piùà semplici per la Transizione 5.0. L’annuncio arriva dal ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso durante il question time alla Camera rispondendo a un’interrogazione sulle iniziative volte ad assicurare la concreta fruibilita’ per le imprese degli incentivi previsti dal piano.
Il vincolo delle norme Ue
“Una parte del piano Transizione 5.0 – ha spiegato Urso – è ricavata dalla contrattazione con la Commissione europea e dunque deve rispondere ai criteri che la Commissione ha voluto imporre e che rendono più complicato l’utilizzo degli incentivi rispetto a Industria 4.0”.
“Dopo un confronto serrato – ha puntualizzato – abbiamo ottenuto che il Piano sia destinato a tutte le imprese e anche il criterio dell’automatismo per le imprese. A oggi vi hanno fatto richiesta 413 imprese e altre 314 hanno avviato la fase di prenotazione”.
In ogni caso, ha aggiunto Urso, “con un emendamento al decreto fiscale intensificheremo il contributo e semplificheremo” le procedure. Inoltre, “siamo in contatto con la Commissione europea, ma non avremo risposte prima di gennaio-febbraio”.
Ad oggi, secondo i dati del Mimit, hanno chiesto il contributo 413 imprese mentre altre 314 hanno avviato la fase di prenotazione.
L’appello di Assolombarda
Questa mattina il presidente di Assolombarda aveva auspicato una semplificazione del piano Transizione 5.0: il piano “sta procedendo in maniera lenta, un mese fa ho detto che eravamo a 70 milioni, oggi siamo a poco meno di 100 ed è passato un mese”, aveva evidenziato Alessandro Spada.
“Se andiamo avanti così – ha chiarito Spada – non arriveremo nemmeno a 500 milioni di investimenti su un provvedimento così importante che ha un plafond di 6,3 miliardi. Ci auguriamo che si possa renderla più semplice: è uno strumento che oggi come oggi le aziende chiedono”.
Necessario un sostegno alle pmi
Intervenendo a margine di un evento organizzato dall’Associazione, Spada ha poi sottolineato che “non tutte le imprese hanno la capacità di affrontare con i propri capitali questi investimenti. Noi oggi dobbiamo permettere soprattutto alla Pmi di fare questo passo importantissimo per la digitalizzazione e per essere vincenti nelle sfide che la digitalizzazione ci sta portando. Per questo noi insistiamo su 5.0, perché abbiamo visto quanto sono stati importanti gli effetti dell’industria 4.0″.
Leo: “Fitto avrà delega sul tema”
Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle finanze, ha puntualizzato che “Transizione 5.0 è molto interessante ma anche molto complicato”, tanto che il governo vorrebbe “rivedere” il piano: “Noi abbiamo 6,3 miliardi di plafond complessivo – ha chiarito Leo – ma dobbiamo anche adempiere a tutte le regole dell’Europa: Fitto nella nuova Commissione dovrebbe avere la delega su questa dinamica. Possiamo cercare di spostare parte delle risorse su Transizione 4.0″.
Attese per l’Ires premiale
“Ora ci aspettiamo l’Ires premiale che il nostro Presidente sta portando avanti sui tavoli”, ha aggiunto Spada. Secondo il presidente di Assolombarda “sarebbe una legge molto importante per noi e andremmo anche a compensare un po’ le perdite che sono dovute alla mancanza dell’Ace, che era stata molto importante per la capitalizzazione delle imprese”.