Tim e Vodafone investono sull’internet of things e si preparano al lancio commerciale delle proprie soluzioni basate sulla rete Lte grazie alla diffusione della tecnologia narrowband.
Dalla fine di ottobre il servizio di Tim sarà disponibile sul 75% della sua rete 4G, interessando 5mila comuni su tutto il territorio nazionale, ed entro il mese di gennaio la copertura sarà definitivamente completata.
Dal canto suo Vodafone annuncia un investimento dal oltre 10 milioni di euro sulla stessa tecnologia: l’operatore è partito a ottobre con l’implementazione della rete nei principali comuni del Centro Sud e, da gennaio 2018, proseguirà con il Nord Italia, con l’obiettivo di coprire tutto il territorio nazionale entro marzo 2019.
In Tim il via libra alla commercializzazione del servizio è arrivato dopo il successo della sperimentazione conclusa ad aprile sul contatore dell’acqua intelligente, in grado di inviare automaticamente le misure tramite la rete live NB-IoT. I test erano stati condotti e realizzati da Olivetti, polo digitale del Gruppo Tim, in collaborazione con Smat, Società Metropolitana Acque Torino. Una volta che il servizio sarà disponibile su tutto il territorio nazionale, sarà possibile lo sviluppo commerciale dei servizi proprio a partire dai contatori intelligenti, tramite i quali si potranno monitorare in tempo reale i consumi, o gestire da remoto le reti di trasporto e distribuzione di gas, acqua, energia elettrica, ma anche il tele-riscaldamento e la gestione ambientale.
In campo Vodafone l’operatore ha collaborato con i principali attori dell’industria alla definizione dello standard e ha lanciato i “Vodafone Narrowband-IoT Open Lab” nel Regno Unito (Newbury), in Germania (Düsseldorf), e in Spagna (Madrid), e ora apre un laboratorio anche a Milano per permettere ad aziende e Pubblica amministrazione di testare le potenzialità del NB-IoT. Vodafone ha inoltre già lanciato il Narrowband-IoT in Spagna e Irlanda, dove ha sviluppato numerose soluzioni nei campi ad esempio del gas e water metering, per una gestione più efficiente dei contatori e dei sistemi idrici.
“NB-IoT – conclude la nota di Tim – costituisce la prima e fondamentale innovazione tecnologica di rete dedicata all’Internet of Things sulla quale Tim con Olivetti sta sviluppando un ricco portafoglio di offerta. A questo faranno seguito altre soluzioni IoT che potranno sfruttare a pieno la velocità e la bassa latenza delle reti Lte/5G, quali l’automazione industriale o l’interconnessione fra auto e infrastrutture, per rendere possibile l’evoluzione verso scenari di autonomous driving”.
“L’implementazione del Narrowband IoT si inserisce pienamente nella strategia di Vodafone verso lo sviluppo della rete mobile di quinta generazione (5G), che abiliterà una nuova generazione di servizi da cui tutti i clienti, privati e aziende, potranno trarre beneficio – si legge in una nota di Vodafone – Grazie a una maggiore capacità di copertura e a una lunga durata della batteria, infatti, il Narrowband-IoT permette di far comunicare tra loro oggetti che prima d’ora non potevano essere connessi, e di beneficiare a pieno delle potenzialità dell’IoT in specifici mercati, ancora prima dello sviluppo della rete 5G nel 2020, che garantirà uno sviluppo ulteriore della tecnologia IoT”.