8 MARZO

La digital revolution è donna?

L’8 marzo 2017 sarà ricordato per le numerose iniziative dedicate ad abbattere il gender gap in particolare nel comparto Ict. Una missione difficile ma non impossibile. Molte le aziende che hanno avviato progetti ad hoc. Ma serve la spinta forte delle istituzioni

Pubblicato il 08 Mar 2017

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Donne e motori, gioie e dolori. Il refrain dell’abbinata “improbabile” ha ancora la sua eco, anche se meno che in passato. Oggi tiene banco un’altra liaison, considerata da molti, troppi ancora, altrettanto irrealistica o quantomeno dubbia: quella tra donne e nuove tecnologie. I numeri, certo non sono dalla nostra parte: la quantità di donne che si laureano in discipline informatiche (e affini) certificano un gender gap che appare incolmabile seppure la forchetta vada pian piano riducendosi. Per non parlare poi delle donne che lavorano nel comparto dell’Ict e di quelle che ricoprono ruoli manageriali nelle aziende del settore. La Festa della donna ha fatto da palco alla presentazione di studi e analisi sul tema nonché all’avvio di iniziative e programmi dedicati a colmare il gap.

Secondo i risultati di un’indagine NetConsulting Cube per CA Technologies nessuna donna figura tra i Data scientist italiani. E scarseggiano le figure femminili fra i Big data engineer e gli esperti in cyber security e Iot.

A livello mondiale la situazione migliora leggermente: stando alle rilevazioni di Linkedin crescono le assunzioni di User Experience Designer (+67%), Chief Technology Officer (+60%) e Web Developer (+40%). E più in generale le posizioni manageriali al femminile nell’Ict sono aumentate del 18%.

Il gap riguarda anche le retribuzioni: in Italia gli uomini guadagnano un terzo in più delle donne. Ma il divario – emerge dallo studio Getting to Equal presentato da Accenture – si potrebbe chiudere nel 2049, con 42 anni di anticipo rispetto alle stime attuali, facendo leva su digital fluency, strategie di carriera e competenze tecnologiche.

Opportunità interessanti si aprono sul fronte e-commerce: un’indagine eBay-Ipsos sostiene che oltre 3 milioni di italiane considerano lo shopping online uno strumento adeguato per avviare un’attività di business.

La Festa della Donna ha visto le telco annunciare una serie di inziative ad hoc: in pole position Vodafone che ha dato il via, nell’ambito del piano di smart working, ad un programma speciale per le mamme e i papà: le dipendenti e i dipendenti al rientro da una maternità o da un congedo di paternità, potranno usufruire di due giorni di smart working alla settimana per i primi due mesi dal rientro in azienda e fino ai 18 mesi di vita del bambino. E l’azienda si prepara a battezzare il Maternity Angel, una persona all’interno dell’azienda che terrà costantemente aggiornata la collega in maternità per facilitarne il rientro.

Anche Ntt Data ha deciso di puntare e non poco sulle donne: nell’ultimo anno oltre un centinaio le donne assunte per ricoprire ruoli Ict e 15 le professioniste salite al ruolo di manager. E l’azienda ha avviato un ricco programma di investimenti in formazione e iniziative con le scuole per spingere la diffusione della digitalizzazione.

In tema di formazione da segnalare la seconda edizione, al via a partire da oggi del mese delle #Stem (Science, Technology, Engineering and Math), iniziativa che vede in campo il Miur in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità e la Presidenza del Consiglio dei Ministri: per tutte le scuole accesso a materiali e informazioni per sensibilizzare le studentesse alle materie scientifiche. Per le ragazze più talentuose percorsi di formazione ad hoc.

La Regione Lazio da parte sua ha lanciato il bando “Innovazione Sostantivo Femminile” – da due milioni di euro – per sostenere la nascita e lo sviluppo di idee e progetti imprenditoriali innovativi da parte delle donne.

Nella speranza che il gender gap hi-tech possa presto restringersi CorCom dà intanto il benvenuto a Maria Grazia Fillippini entrata a far parte del Consiglio di Amministrazione di ICT&Strategy, la società del Gruppo Digital360.

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