L’Italia è il Paese che ha registrato il maggior incremento dell’indice Esi (indice del sentimento economico nella zona euro) con un +3,6 (contro l’1,7 della Francia, l’1,4 della Spagna e il -0,6 della Germania). È quanto si apprende dai dati diffusi oggi dalla Commissione europea, secondo cui l’aumento – che ha raggiunto il livello più alto in oltre 10 anni – è il frutto del miglioramento della fiducia nel settore dell’industria e dei servizi.
Il dato fa il paio con quelli diffusi sempre oggi dall’Istat che indicano un incremento del 2,7% del fatturato nei servizi nel nostro Paese relativamente al secondo trimestre.
“L’analisi dei due indici – si legge in una nota a commento del ministero dello Sviluppo economico – mostra inoltre che buoni segnali vengono dai settori industriali ad alto contenuto tecnologico. In Italia, infatti, il fatturato del commercio in tecnologia e macchinari aumenta quasi il doppio dell’indice generale, con una crescita sostenuta del commercio all’ingrosso di macchinari, attrezzature e forniture (+4,7% nel 1° semestre rispetto allo stesso periodo del 2016) e di apparecchiature Ict ( + 4,1% rispetto al primo semestre 2016)”.
A trainare – evidenzia il Mise – sono essenzialmente gli investimenti in beni strumentali delle imprese che stanno utilizzando gli strumenti del Piano Industria 4.0 (in primo luogo iper e superammortamento). “Assieme ai dati sulla produzione industriale, quelli sulla crescita di fiducia in Italia e in Europa indicano come le aziende stiano sempre più investendo in tecnologia e innovazione”.