“Il balzo del manifatturiero è un successo in primis delle imprese italiane che investono, innovano e competono nel mondo”. Lo afferma Carlo Calenda, ministro per lo sviluppo economico, commentando i dati sulla produzione industriale diffusi dall’Istat.
“La crescita della produzione industriale dell’+1,1% a giugno e, in termini tendenziali, del 5,3% su base annua – prosegue Calenda in una nota – è un risultato molto positivo, che batte anche le attese del mercato. In particolare è significativo l’aumento dell’indice dei beni strumentali (+5,1%), che dopo la crisi è tornato a superare i livelli del 2010 e che include i settori interessati dagli incentivi del Piano Industria 4.0. Si conferma così una ripresa sempre più strutturale dell’economia italiana, che auspichiamo si consolidi ulteriormente nei prossimi mesi”.
Per spiegare i dati Calenda chiama in causa anche la politica industriale del governo, “incentrata su stimoli automatici all’innovazione e all’internazionalizzazione: quasi 20 miliardi per il Piano 4.0 con misure come iper e superammortamento, 1 miliardo per il Fondo di Garanzia, il credito di imposta per ricerca e sviluppo e la finanza per la crescita. Sono strumenti importanti che, assieme alla decontribuzione del salario di produttività e alle altre misure per la competitività – sottolinea Calenda – stanno cambiando il volto del tessuto manifatturiero italiano”.
“Si conferma dunque ancora una volta – conclude il ministro – che la strada è quella di insistere sullo stimolo agli investimenti privati, alla ricerca, alla formazione ed all’internazionalizzazione“