Le soluzioni digitali applicate all’agrifood, e in particolare al settore lattiero-caseario, contribuiscono in maniera significativa al contenimento dei costi di produzione, a un innalzamento della qualità dei prodotti, alla sicurezza alimentare e al rispetto delle norme. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of management del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia (Laboratorio Rise) sul settore lattiero-caseario 4.0, presentati oggi in occasione delle Fiere Zootecniche internazionali di Cremona, al convegno “Lattiero-Caseario 4.0: l’innovazione digitale a supporto della competitività della filiera“. L’Osservatorio ha attivato un tavolo di lavoro dedicato al settore lattiero-caseario, in collaborazione con il Crit – Polo Digitale di Cremona, per comprendere l’impatto dell’innovazione tecnologica nel migliorare la competitività della filiera, elaborando tre casi di studio.
L’utilizzo di internet per garantire la qualità dell’alimentazione dei bovini, secondo i risultati della ricerca, può far risparmiare circa 64.000 euro l’anno all’ecosistema di un solo caseificio, mentre la ricetta veterinaria elettronica può ridurre i costi tra i 12,2 e i 26,4 milioni di euro l’anno per la filiera dell’allevamento in una sola regione come la Lombardia. Sensori smart e geolocalizzazione nel trasporto dei latticini, inoltre, possono ridurre i prodotti compromessi con risparmi di oltre 10 milioni di euro l’anno per il settore. Per un risparmio complessivo, dovuto alla combinazione di queste misure innovative, di oltre 100 milioni di euro l’anno per il comparto.
“Nel contesto agroalimentare italiano, il settore lattiero-caseario è già fra i più avanzati dal punto di vista tecnologico, con una grande mole di dati raccolti grazie ai pedometri per il monitoraggio del bestiame, con i più evoluti sistemi di gestione della mandria, fino ai robot di mungitura – afferma Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood – Le nostre analisi però mostrano che il comparto oggi potrebbe risparmiare molti milioni di euro l’anno introducendo a livello di filiera strumenti digitali innovativi, nella maggior parte dei casi semplici e con investimenti ragionevoli. E i benefici potenziali sono significativi per tutta la filiera: dagli allevatori ai fornitori di materie prime, dalle industrie della trasformazione agli enti terzi di controllo, fino al consumatore finale”.
“Per comprendere i benefici dell’innovazione digitale nel lattiero-caseario abbiamo lavorato con oltre quaranta attori del settore che ci hanno spinto ad approfondire in particolare tre ambiti, particolarmente interessanti per l’impatto sistemico che possono avere le soluzioni digitali lungo l’intera filiera: la ricetta veterinaria elettronica, la registrazione delle specifiche alimentari degli animali e il tracciamento dei prodotti freschi – dice Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio Contract logistics e ricercatore dell’Osservatorio Smart AgriFood – Purtroppo oggi spesso gli attori a monte della filiera si trovano a realizzare soluzioni non integrate: è dall’integrazione, insieme alla valorizzazione dei dati raccolti, che in futuro si potranno cogliere vantaggi ancora superiori”.
“La partnership tra il Crit, Polo per l’Innovazione Digitale e l’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano – aggiunge il presidente del Crit, Carolina Cortellini – è una risposta forte alle concrete esigenze del mondo agricolo di migliorare la competitività e la qualità del proprio lavoro. Il settore lattiero-caseario è un punto di assoluta eccellenza nell’area in cui operiamo, e può giocare un ruolo strategico di apripista per tutta la filiera agroalimentare. Per questo siamo orgogliosi di poter favorire e accompagnare questo percorso nei prossimi anni.”