La crescita della produzione industriale batte le aspettative, spinta dall’aumento degli investimenti sui beni strumentali. Nel 2017 l’aumento raggiunge quota 3%, il doppio rispetto all’anno precedente (1,7%) sull’onda di una forte accelerazione registrata a fine anno. L’Italia si presenta dunque di slancio all’appuntamento con il nuovo anno anche rispetto ai partner internazionali. E’ il quadro disegnato da Istat secondo cui uno dei driver è l’aumento dei beni strumentali (+9,1%), collegabile agli effetti degli incentivi del Piano Industria 4.0. L’incremento è dell’1,6% rispetto a novembre mentre nella media del trimestre ottobre-dicembre 2017 la produzione aumenta dello 0,8% nei confronti dei tre mesi precedenti.
“L’industria italiana ha ingranato la marcia giusta” è il commento del ministro dello Sviluppo Carlo Calenda. “La crescita della produzione è superiore alla Francia, insieme a quella dell’export che sfiora l’8%, sorpassando Francia e Germania”. La strada è ancora lunga per diffondere lavoro, reddito e benessere a tutto il Paese, “per riuscirci bisogna continuare a operare seriamente, respingendo le ricette suicide di chi tra dazi e tasse sull’innovazione riporterebbe l’Italia nel pieno della crisi”.
A dicembre 2017 il comparto che registra la maggiore crescita tendenziale è quello della fabbricazione di macchinari e attrezzature che segna un aumento del 15,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nei dati corretti per l’effetto di calendario, la crescita del settore in tutto il 2017 è stata del 3,7% (non quindi molto più alta di quella della produzione industriale in generale che segna +3%), ma ad essere interessante è la “forte accelerazione” che ha caratterizzato la produzione di macchinari e utensili nel corso dell’anno.
Per quanto riguarda i settori di attivitá economica, a dicembre 2017 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a (+15,6%), delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+12,1%) e della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+10,1%); diminuzioni si registrano invece nei settori della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-6,1%), dell’attivitá estrattiva (-3,5%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-2,2%). Tra il 2016 e il 2017 le imprese italiane hanno aumentato dell’11% le spese per macchinari, apparecchiature elettriche ed elettronica. Nel complesso sono stati spesi 80 miliardi di euro per l’industria 4.0, effetto dato dal combinato disposto di superammortamento (supervalutazione del 140% per gli acquisti o i leasing di beni strumentali utili alla trasformazione 4.0, poi calati con la Manovra a 130%), iperammortamento (250% per l’acquisto di beni ad alto contenuto innovativo) e Sabatini Ter (agevolazioni per acquisti di macchinari, impianti produttivi, hardware e software).