Manovra da quasi 35 miliardi, c’è il via libera del Consiglio dei ministri. Ma il pacchetto per le imprese, sul fronte Transizione 4.0, è al ribasso: dal 2023 il piano andrà avanti con una riduzione del credito di imposta per l’acquisto di beni immateriali (ex iperammortamento). Per questa misura resteranno i fondi messi a disposizione in precedenza che copriranno tutto il 2025 e parte del 2026 per le consegne. Il bonus ricerca è in piedi fino al 2031.
Il bonus formazione 4.0
Finanziato per un anno in più il bonus formazione 4.0. La proroga dovrà rispettare le percentuali previste in un recente decreto: 70% per le pmi e 50% per le grandi imprese che investono nella formazione dei dipendenti e ricorrono a soggetti certificati. Previsto anche il rifinanziamento della nuova Sabatini per l’acquisto di beni strumentali pari a 500 milioni per due anni.
Per gli investimenti in ricerca e sviluppo il Mimit proporrà una riduzione dell’aliquota dal 20% al 15% e non al 10% come preventivato.
Criptovalute e digital tax
In manovra le plusvalenze da redditi derivanti da monete virtuali vengono classificati come redditi diversi di natura finanziaria. Attualmente infatti bitcoin & co sono normate alla stregua delle valute estere e quindi da segnalare nella dichiarazione dei redditi. Nessun provvedimento per far salire l’aliquota della cosiddetta digital tax dal 3% al 6%.
Le deleghe
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, concorde il Consiglio dei ministri, ha attribuito, con proprio decreto, le funzioni in materia di coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Al sottosegretario al Mimit, Massimo Bitonci, le deleghe alla Transizione 4.0