#TELCO4ITALY2017

Missione 5G, Zarri (Gsma): “Ecco i cinque obiettivi per fare centro”

La strategia definita dall’associazione degli operatori mobili sulla nuova partita del “format del futuro”: roll out di rete, investimenti, user experience, nuovi use case. Dominante il tema network slicing per l’abilitazione di servizi ad agricoltura, smart city, logisitica

Pubblicato il 14 Giu 2017

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Player tradizionali e nuovi nella partita, ancora tutta da definire, del 5G. Ne ha parlato Michele Zarri, technical director di Gsma, presentando la strategia definita dall’associazione per contribuire allo sviluppo del 5G quale abilitatore di connettività pervasiva e automazione intelligente. Nello specifico, partendo da una survey somministrata a livello globale ai Ceo di oltre 750 operatori telco, sono stati definiti cinque obiettivi da perseguire per lo sviluppo della nuova rete con il fine ultimo di contribuire su diversi fronti: dalla definizione degli standard al supporto alla creazione di nuovi modelli di business fino alla definizione di linee guida di ausilio per i policy maker.

Il primo obiettivo è relativo allo sviluppo di connettività pervasiva, affidabile e sicura capace di supportare adeguatamente gli imponenti volumi di traffico previsti per i prossimi anni. Per far ciò è necessario agire sulla messa a disposizione di nuove bande frequenziali, sulla densificazione dei punti di accesso tramite le small cell e sull’ottimizzazione dell’efficienza spettrale.

Altro obiettivo “gli aspetti economici legati al roll out della nuova rete soprattutto in termini di ritorno dell’investimento per gli operatori” dice Zarri. In tale scenario, “abilitatori tecnologici quali virtualizzazione e infrastructure sharing consentono di ottimizzare la gestione operativa della rete e generare risparmi da dirottare verso l’implementazione di servizi innovativi”. Ad esempio in ambito IoT, “l’infrastruttura locale di rete di un aeroporto può essere implementata da un attore terzo che affitta a diversi operatori il servizio di connettività lasciando loro la sola componente di servizio”. Il contesto che va delineandosi, quindi, appare molto diverso da quello tradizionale per cui diventa molto importante che il regolatore abbracci tali evoluzioni in modo da favorire gli investimenti delle telco.

Gli aspetti economici suddetti sono fortemente connessi agli altri tre obiettivi individuati.

In primo luogo, diversamente dal 4G, la nuova rete 5G non sarà orientata solo a servizi B2C ma anche, e in misura rilevante, a servizi B2B e B2B2C nell’ambito dei cosiddetti verticals. In questo caso, l’abilitatore tecnologico fondamentale è dato dal network slicing ovvero dalla capacità di poter configurare in modo dinamico la stessa infrastruttura di rete per soddisfare contemporaneamente i diversi requisiti dei servizi relativi a settori differenti: agricoltura, smart city, logisitica, etc.

In secondo luogo, è necessario abilitare una user experience mobile di alto livello per garantire servizi personalizzati e rispondenti alle aspettative dei diversi utenti sia oggetti che persone. In tale ottica, un contributo importante può essere apportato dalle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale.

Infine, l’associazione punta a contribuire alla definizione di nuovi use case che da un lato daranno luogo a nuove revenue e dall’altro faranno sì che il 5G abbia impatti sociali significativi nella vita delle persone.

Tuttavia, secondo l’esperto, all’interno di questo nuovo scenario non è ancora chiaro quale sarà il peso degli operatori telco in merito alla nuova catena del valore dei nuovi servizi abilitati dal 5G.

Carlo Salatino

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