La robotica, l’intelligenza artificiale e la cybersecurity avranno un impatto progressivamente sempre più massiccio sull’Italia e sul mondo nei prossimi anni. Proprio per questo il tema dovrebbe entrare nell’agenda del governo, che dovrebbe assicurare in questi campi “uno sviluppo sostenibile”. A chiederlo è una mozione promossa alla Camera dall’ex ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza (Pd), che vede come primo firmatario il capogruppo del Partito democratico a Montecitorio, Ettore Rosato. La mozione arriva nel momento in cui è aperto nel Paese il dibattito sulla proposta fatta per ultimo da Bill Gates, fondatore di Microsoft, che nei giorni scorsi durante la conferenza sulla sicurezza di Monaco aveva avanzato l’idea di istituire una tassa sui robot che prendono il posto degli umani nei processi di produzione.
La mozione cita a sostegno della propria tesi il fatto che nel 2014 “la crescita della vendita dei robot è aumentata al 29 per cento, quasi il doppio della media degli anni precedenti”, e che “le richieste di brevetto per le tecnologie robotiche sono triplicate nel corso dell’ultimo decennio”. “Nei prossimi anni – si legge nel documento – saranno venduti circa 35 milioni di robot personali in tutto il mondo, per uso domestico, per i veicoli senza guidatore, per l’intrattenimento, educazione, l’assistenza sanitaria”, mentre si prevede che questo mercato raggiungerà entro il 2020 un valore di oltre 150 miliardi di dollari.
Questo sviluppo, dice a Cyber Affairs Paolo Coppola (Pd), membro dell’intergruppo parlamentare per l’Innovazione e presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni, “avrà effetti dirompenti dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, con importanti conseguenze sull’occupazione ma anche sullo stile di vita dei cittadini. Per questo bisogna adottare misure che ci consentano di governare al meglio questo cambiamento”. “Le innovazioni hanno sempre trasformato il mondo del lavoro ma mai, prima d’ora, a una tale velocità e con impatto così forte su impieghi di ogni genere – prosegue Coppola, che è tra i firmatari della mozione – Ma viviamo in un mondo globalizzato, nel quale il luddismo non funziona. Il nostro Paese deve essere competitivo e abbracciare strumenti innovativi, ma al tempo stesso deve essere in grado di non lasciare indietro chi ne subisce gli effetti dal punto di vista occupazionale”.
Per scongiurare, o ridurre al minimo le conseguenze negative della rivoluzione innescata dalla robotica sul mondo del lavoro, la mozione impegna il governo a favorire una linea comune tra i ministeri nell’approccio a queste tematiche. Inoltre l’esecutivo è invitato a promuovere attività di formazione, ricerca e sviluppo nelle scuole, nelle università e nei centri di ricerca italiani, e a sostenerne le applicazioni alla produzione industriale e ai servizi civili in imprese consolidate e a start-up innovative, tenendo conto dei problemi aperti relativi al tema della cybersecurity e della rilevanza etica e dell’impatto che questi cambiamenti avranno sulla società e sul mondo del lavoro. Questo nell’ottica, secondo lo spirito della mozione, di analizzare soluzioni alternative e nuove di welfare in merito agli effetti che lo sviluppo della robotica e dell’intelligenza artificiale avrà sull’occupazione.
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