Il punto su Industria 4.0 all’Eustema Day è arrivato da Stefano Firpo, Direttore Generale, Ministero Sviluppo Economico: “Il piano è pienamente operativo e la finestra di opportunità è aperta ma è una finestra, si apre e si chiude, ci potrebbe essere qualche proroga ma il piano di incentivi è solo una scossa che smuove un sistema immobile – poi le imprese devono investire e procedere da sole”.
Il Piano per digitalizzare l’industria italiana, ha detto Firpo, vale nel complesso 18 miliardi di euro, investiti soprattutto su super-ammortamento e credito di imposta sulla ricerca: “Sta andando avanti bene, con una risposta positiva: anche se non abbiamo bilanci definitivi, ci sono i dati sugli ordinativi dei macchinari che mostrano incrementi a doppia cifra nel primo trimestre. Ma ripeto: gli incentivi sono solo un trampolino di lancio, non un abbonamento vita natural durante”.
La politica fiscale italiana pro-innovazione ha ottenuto un importante riconoscimento in uno studio tedesco di PricewaterhouseCoopers, che ci ha fatto balzare in un anno dalla 20ma alla seconda posizione in Europa. Ma ora occorre vedere come sarà recuperato dalla nostra industria il ritardo digitale, ha sottolineato Firpo: mentre l’impresa medio-grande per sua natura è più veloce nell’innovare, quella medio-piccola reagisce generalmente in modo più lento.
“Sul digitale c’è da fare un lavoro enorme e permane una difficoltà nel portare avanti la trasformazione sia nel pubblico che nel privato: abbiamo troppe norme e invece ci servirebbero più piattaforme per fare”, ha concluso Firpo. “Soprattutto occorre tenere presente che la rivoluzione digitale cambia gli assetti del potere. Dietro l’inefficienza ci sono tanti attori e interessi che si auto-proteggono: la politica deve fare una riflessione anche sullo shift of power”.