Il Ministero del Made in Italy può avvalersi della collaborazione a titolo gratuito dell’Agenzia delle Entrate nell’ambito delle attività di controllo e di rendicontazione legate al capitolo Transizione 4.0. Lo prevede un emendamento del governo depositato in Commissione Bilancio al Senato al decreto Pnrr. “Il ministero”, si legge nell’emendamento, “stipula una convenzione con l’Agenzia delle Entrate al fine di disciplinare le procedure e le modalità per la messa a disposizione e lo scambio dei dati, informazioni e documentazione rilevante per le attività di controllo, l’individuazione dei tempi per l’avvio e la conclusione dei controlli nel rispetto delle scadenze previste per i singoli target.
Marattin: “Ripristinare il piano Industria 4.0”
Del resto, si fa pressante l’obiettivo di spendere correttamente le risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, soprattutto per quanto riguarda il versante della conversione industriale in chiave smart manufacturing. “Dobbiamo utilizzare” tutti i fondi del Pnrr “come abbiamo promesso di fare ai nostri partner europei i cui contribuenti, assieme pro-quota ai nostri, pagano quei fondi”. La strada maestra dovrebbe essere quella di convertire più risorse possibile al “Piano Industria 4.0”. L’ha detto in un’intervista all’Adnkronos il deputato di Italia Viva Luigi Marattin, commentando il rischio che l’Italia non riesca a realizzare tutti i progetti previsti dal Piano Ue da 191 miliardi circa entro il 2026.
“Se poi non riuscissimo a utilizzare fino all’ultimo centesimo, ipotesi che non voglio neanche prendere in considerazione, spero che almeno la smetteremo di pensare, come fa tre quarti del panorama politico di questo paese, che in Italia la spesa pubblica è la panacea di tutti i mali“, sottolinea l’ex presidente della commissione Finanze alla Camera. E sul varo del Piano europeo di ripresa e resilienza Marattin osserva: “molti dimenticano che in Italia la genesi del Pnrr è stata di gran lunga subottimale“. Innanzitutto “occorre sfatare un mito, o presunto tale: i 191 miliardi non furono il risultato dell’abilità negoziale di Conte, ma della semplice applicazione dei parametri che privilegiavano i paesi messi peggio in quanto a crescita e disoccupazione“, aggiunge, precisando che “una volta ottenuti, avremmo dovuto far partire sei mesi di intenso e serio ragionamento per capire come usarli per risolvere problemi che in questo paese ci portiamo dietro dall’inizio degli anni ’70, quando iniziò a fermarsi la crescita della produttività totale dei fattori”.
Marattin sprona all’azione: “Adesso dobbiamo salvare il salvabile. Noi ad esempio abbiamo fatto una proposta concreta: convertire il maggior numero possibile di risorse nel ripristino totale (anzi, ampliato alla transizione ecologica) del piano Industria 4.0, che invece dal 2019 è stato progressivamente indebolito”. Ma che invece, conclude, “è stato l’unico strumento di politica industriale che abbia davvero funzionato in 30 anni”.
La promozione delle startup
Intanto è in discussione in Commissione Finanze della Camera la proposta di legge Centemero sulle agevolazioni alle startup. “La Lega porta avanti e mantiene con responsabilità e concretezza gli impegni presi con gli elettori – dice il deputato della Lega, Giulio Centemero – Oggi abbiamo presentato in commissione Finanze gli emendamenti per migliorare e aumentare i benefici già introdotti dal testo concernente Start-Up e pmi innovative. Nel dettaglio parliamo di: estensione delle agevolazioni previste per i piani di incentivazione al management nell’ambito di start-up innovative a emittenti negoziati su Mtf, credito d’imposta per le spese relative a operazioni di acquisizione di start-up o pmi innovative, possibilità anche per investitori non professionali di sottoscrivere titoli di debito emessi dalle start-up innovative e PMI innovative costituite in forma di S.r.l., misure di sostegno alle start-up e alle piccole e medie imprese innovative situate nelle aree interne, esonero applicazione Indici Sintetici di Affidabilità fiscale per start-up e pmi innovative, aumento delle percentuali riferite al credito d’imposta in ricerca e sviluppo. Un lavoro fatto in sinergia per il nostro Paese”.