Fa registrare un calo del 23% su base semestrale, rispetto ai primi sei mesi del 2022, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre. Il dato, che è frutto della riduzione della raccolta ordinativi che i costruttori hanno registrato sia sul mercato estero che sul mercato interno, ha spinto la presidente Barbara Colombo, a lanciare un appello al governo, chiedendo “di intervenire al più presto per confermare e potenziare il piano Transizione 4.0 che, a nostro avviso, deve prevedere, in via strutturale, un sistema modulare di incentivi fiscali che possano essere tra loro combinati e cumulati e che premino maggiormente chi investe in nuove macchine ove la digitalizzazione è anche abilitatore di sostenibilità”.
Le richieste dell’Ucimu al governo
“Con riferimento particolare al mercato interno, il ridimensionamento rilevato in questa prima parte del 2023 ha anzitutto una ragione fisiologica – spiega Colombo -: in altre parole, il trend non poteva continuare a mantenere i ritmi del biennio post pandemia. Detto questo, non possiamo ignorare il fatto che il calo sia determinato anche dalle condizioni di incertezza nelle quali le imprese si trovano oggi ad operare”. Sulla base di questo, Ucimu avanza anche un’altra serie di richieste al governo.
Nuove misure per l’innovazione e la digitalizzazione
L’Ucimu chiede l’aggiunta di un secondo credito di imposta per gli investimenti in macchinari che integrano le catene del valore fisica e digitale. Questa misura andrebbe ad affiancare il credito di imposta attualmente in vigore per gli investimenti in tecnologie di produzione digitali di ultima generazione. Inoltre, si richiede una terza misura che incentivi la sostenibilità, promuovendo il green manufacturing in linea con le direttive europee.
Internazionalizzazione e collaborazione con utilizzatori esteri
L’Ucimu si dice “non preoccupata” dalla diminuzione registrata nelle esportazioni nel trimestre, considerando la saturazione della capacità produttiva delle aziende italiane. Ma propone di lavorare maggiormente con utilizzatori stranieri, tenendo conto delle evoluzioni di near e friend-shoring e delle dinamiche geopolitiche. A tal fine, l’associazione sta promuovendo nuove iniziative, come la creazione di una rete di imprese in Vietnam, per facilitare l’accesso delle aziende a una delle aree più interessanti e dinamiche del pianeta.
Potenziamento delle risorse per l’internazionalizzazione
Si chiede al governo di potenziare le risorse destinate all’invito degli utilizzatori esteri alle fiere internazionali in Italia e alla partecipazione delle collettive italiane alle manifestazioni espositive nei paesi di maggiore interesse. Inoltre, si accoglie con favore il rifinanziamento del Fondo 394, gestito da Simest insieme a Maeci, che sostiene i processi di internazionalizzazione delle imprese, inclusa la partecipazione a fiere, missioni ed eventi all’estero. Si richiede anche l’introduzione di provvedimenti che sostengano e premiano gli investimenti delle imprese in sostenibilità economica, ambientale e sociale, in linea con le nuove direttive europee.
Cambiare la rotta prima del prossimo anno
“Le nostre aziende al momento stanno ancora lavorando bene, impegnate nella produzione della coda di commesse raccolte l’anno scorso – chiarisce ancora Barbara Colombo -. In ragione di ciò i nostri fatturati a fine 2023 saranno ancora buoni. Differenti, se non riusciamo a invertire la rotta già dopo la pausa estiva, saranno, invece, i primi mesi dell’anno prossimo”.
Ordini interni in calo del 38,3% su base trimestrale
Nel dettaglio, l’indice degli ordini di macchine utensili fa registrare, per il secondo trimestre 2023, un calo del 21,8% rispetto al periodo aprile-giugno 2022. In valore assoluto l’indice si attesta a 80,9 (base 100 nel 2015). In questo periodo gli ordinativi raccolti all’estero risultano in calo del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si attesta a 88,2. Sul fronte interno, gli ordini raccolti segnano un arretramento del 38,3%, per un valore assoluto di 70,2.
Su base semestrale la raccolta ordinativi cala del 23% rispetto ai primi sei mesi del 2022, per un valore assoluto dell’indice pari a 103. Gli ordini interni si riducono del 29,9% per un valore dell’indice del 97,5; gli ordini esteri segnano una riduzione del 18,2% per un valore assoluto di 107,1.