IL RAPPORTO

Uomo-robot, il matrimonio si farà: spinta da AI, cloud e realtà virtuale

Il 2030, prevede il report dell’Institute for the Future, sarà l’anno della nuova era collaborativa fra essere umano e robotica. Le competenze e il talento digitale faranno la differenza. Marketing, salute e pubblica sicurezza tra i settori più impattati

Pubblicato il 13 Lug 2017

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La fiducia degli esseri umani nella tecnologia, e in particolare nella robotica, è destinata ad evolversi in una vera e propria partnership. E dall’uomo è in arrivo un apporto di competenze come creatività, passione e mentalità imprenditoriale che produrrà effetti visibili a partire dal 2030. L’indicazione principale che emerge dall’ultimo rapporto firmato Dell Technologies, condotto dall’Institute for the Future e intitolato “The Next Era of Human-Machine Partnerships”, prova a rendere chiara l’idea di quanto intelligenza artificiale, robotica, realtà virtuale, realtà aumentata e cloud computing trasformeranno le nostre vite e il nostro modo di lavorare nell’arco del prossimo decennio.

Il rapporto uomo-robot è da sempre uno dei temi più avvincenti che riguardano l’economia digitale e con il passare degli anni assume contorni sempre meno sfumati, grazie all’evoluzione tecnologica che rende tutto meno fantascientifico. Il rapporto evidenzia che le tecnologie emergenti, sostenute da enormi passi avanti nel software, nei big data e nella potenza di calcolo, inaugureranno una nuova fase del proprio rapporto fra l’essere umano e il robot. Entro il 2030 vi saranno assistenti personalizzati e integrati basati sull’intelligenza artificiale (AI) che saranno in grado di fare ben più di quanto facciano gli assistenti di oggi. In particolare, si prenderanno cura delle persone in modo predittivo e automatizzato.

La tecnologia, si legge nel rapporto, non rimpiazzerà necessariamente i lavoratori, ma il processo con cui si trova lavoro cambierà. Il lavoro smetterà di essere un luogo per trasformarsi invece in una serie di attività. Le tecnologie di machine learning renderanno ricercabili le capacità e le competenze degli individui, e le aziende si rivolgeranno alle persone più talentuose per ciascuna singola attività. I settori che saranno più impattati da queste nuove evoluzioni delle intelligenze artificiali sono numerosi, dal marketing alla salute passando per la supply chain management e la pubblica sicurezza.

L’evoluzione della robotica e il suo rapporto con l’uomo è balzato recentemente agli onori della nostre cronache nazionali, precisamente in occasione degli esami di maturità. L’articolo di Federica Meta, “Industria 4.0, contrordine: i robot creano lavoro” pubblicato su CorCom il 20 gennaio 2017 è stato infatti citato nella traccia del saggio breve dedicato ai temi socio-economici sul rapporto nuove tecnologie e lavoro. Una scelta che evidenzia l’importanza assunta dai temi della digitalizzazione non solo nel mondo dell’impresa, ma anche nei processi di formazione e sensibilizzazione delle nuove generazioni.

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