L’industria dell’Ict a Torino con le sue proposte. In occasione della Settimana dell’Innovazione del G7 partita oggi la a Computer&Communications industry Association (Ccia), che raccoglie le imprese Ict, ha messo nero su bianco 7 raccomandazioni che indirizza ai ministri del settore e dell’Industria del G7. Eccole.
Flussi di dati e misure di localizzazione. Facilitare il libero flusso dei dati oltre le frontiere e astenersi dall’imposizione di misure che richiedono l’archiviazione locale o il trattamento di dati o l’utilizzo di strutture locali, hardware o servizi, eccezion fatta per motivi di sicurezza pubblica.
Privacy e protezione dei dati. Riconoscere la privacy è un diritto fondamentale e occorre impegnarsi a perseguire politiche sulla privacy e sulla protezione dei dati che siano multi-stakeholder, promuovendo l’interoperabilità internazionale e l’innovazione. Evitando, invece, misure arbitrarie e discriminatorie che limitano il flusso dei dati tra i Paesi.
Cybersecurity. Consultare in modo significato le aziende private specializzate in cybersecurity al fine di creare un polo, un hub nel quale mettere insieme le più adatte tecnologie digitali per proteggere le aziende e i governi dagli attacchi informatici.
Normativa. Dare vita a standard applicabili a livello globale e ad hoc sul settore Ict, al contempo garantire che i regolamenti tecnici siano elaborati nel modo piu’ trasparente possibile. Infine promuovere l’attività di cooperazione regolamentare per assicurare un allineamento delle norme tecniche, ove possibile.
Tecnologie emergenti e nuovi modelli di business. Assicurarsi che qualsiasi nuova regolamentazione delle tecnologie emergenti (ad esempio servizi online, Internet delle cose e intelligenza artificiale) o modelli di business (ad esempio piattaforme), non vada a frenare l’innovazione, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.
Tassazione. Rafforzare la necessità di una cooperazione e un consenso internazionale sulle questioni in sospeso della tassazione transfrontaliera in ambiti multilaterali e garantire i principi di certezza, prevedibilità e Stato di diritto, senza ostacolare l’economia digitale per fini fiscali.
Accesso ai dati riservati. Astenersi dall’imporre diritti di accesso ai dati personali o raccolti per evitare di violare la fiducia dei consumatori, la libertà contrattuale, la tutela del segreto commerciale, i diritti di proprietà intellettuale e, potenzialmente, anche le normative nazionali in materia di dati.