L’OK DELLA UE

Industria 5.0, l’italiana Comau nelle mani dell’americana Oep



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La Commissione europea dà il via libera all’acquisizione, da parte di One Equity Partners Capital Advisors, di una delle più importanti aziende di robotica mondiale. Nessun impatto sulla concorrenza, le due aziende non operano nello stesso mercato

Pubblicato il 6 nov 2024



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Luce verde dalla Commissione Europea al passaggio di Comau sotto il controllo del fondo statunitense One Equity Partners Capital Advisors. Il pronunciamento di Bruxelles, come previsto dal regolamento Ue sulle concentrazioni, non solleva problemi di concorrenza sull’acquisizione, dal momento che le due società non operano nello stesso mercato – questa la motivazione – o in mercati verticalmente correlati. Comau opera nel campo della progettazione, produzione e fornitura di sistemi di automazione industriale, robotica, linee di assemblaggio e soluzioni di automazione avanzata per i trasporti, l’energia e l’istruzione.

L’ok del governo italiano

Prima della Commissione europea si era pronunciato sull’acquisizione anche il Governo Italiano, ai sensi del regolamento sul golden power.

Su su proposta del ministero delle imprese e del Made in Italy, il governo aveva autorizzato “con prescrizioni” l’acquisizione, da parte di Oep Heron BidCo Srl, dell’intero capitale sociale di Comau Spa, attualmente detenuto da Stellantis. Stellantis, a sua volta, acquisirà il 49,9 per cento di Oep Heron BidCo Srl, mentre il restante 50,1 per cento sarà detenuto da Oep Heron MidCo Srl, società indirettamente controllata dal fondo statunitense di private equity One Equity Partners.

L’ok al takeover di Palazzo Chigi è stato vincolato alcune prescrizioni specifiche, una volta “preso atto – spiegava il 10 ottobre la nota conclusiva della riunione del Consiglio dei ministri – che le parti si sono impegnate a garantire che l’operazione avrà un impatto positivo sulla forza lavoro nel medio-lungo termine”.

I paletti di Palazzo Chigi

I paletti messi dal governo italiano riguardavano la volontà di “tutelare l’asset strategico di Comau e, in particolare, assicurare il livello degli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo”, con “il mantenimento, in Italia, degli impianti di produzione delle società italiane del Gruppo e delle funzioni di direzione e coordinamento delle attività di ricerca e sviluppo“. “Andrà garantito – specificava infine palazzo Chigi – il know-how tecnologico italiano, attraverso la tutela dei brevetti e degli altri titoli di proprietà intellettuale”.

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