L’ANALISI

Industria 5.0: visori e smart glasses non decollano. Costi elevati e confusione sulle offerte



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Nonostante il potenziale sia enorme in termini di funzioni sul fronte delle attività di collaboration e manutenzione, al netto delle sperimentazioni c’è poco altro. Abi Research: “Il mercato XR ha vissuto molti alti e bassi nell’ultimo decennio. La mancanza di chiarezza sulle piattaforme disponibili è il principale ostacolo ma con l’avvento di digital twin e intelligenza artificiale la situazione può cambiare”

Pubblicato il 14 ott 2024



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Le tecnologie per Industria 5.0, come la realtà estesa, i digital twin, la computer vision e i dispositivi potenziati dall’intelligenza artificiale, hanno tanti potenziali vantaggi per la produttività e l’efficienza e le imprese ne sono consapevoli, ma quando si tratta di passare dalla sperimentazione alle implementazioni su scala restano ancora diverse barriere. I visori e smart glass per l’extended reality (Xr) e le cuffie per la realtà virtuale (Vr) sono un perfetto esempio di questo mercato che non decolla, secondo quanto emerge dallo studio “Industrial and manufacturing survey 1H 2024: Extended reality (Xr)” di Abi Research.

Su oltre 460 intervistati tra ruoli nella produzione discreta e di processo, il 68% ha indicato un certo livello di considerazione dell’Xr, ma solo il 32% è in una fase di effettiva implementazione.

Il mercato Xr ha vissuto molti alti e bassi nell’ultimo decennio, il che ha ostacolato la fiducia e la comprensione del mercato nonostante il valore sia dimostrato”, afferma Eric Abbruzzese, direttore della ricerca presso Abi Research

Dispositivi Xr per l’industria, costi e integrazioni frenano il mercato

“Il valore dell’Xr per le organizzazioni è noto da anni, specialmente in settori come la formazione, l’abilitazione della forza lavoro a distanza e la collaborazione. Tuttavia, anche le barriere a quel valore sono ben note e rimangono. I costi dei dispositivi, i problemi di integrazione e la confusione sulle offerte sono i più comuni”, dichiara Abbruzzese.

La maggior parte delle aziende resta, dunque, nella fase di valutazione dei fornitori Xr e solo poco più del 30% è in una fase di implementazione, che include la creazione di programmi di implementazione (10%) fino al completamento dell’integrazione Xr in tutte le aree pertinenti, che riguarda solo il 2% delle imprese.

Questo tipo di risposta alla novità tecnologica è simile per altre soluzioni connesse alla trasformazione digitale, come, appunto, il digital twin e i dispositivi con Ai, ma l’extended reality vede le imprese reagire con tempi ancora più lenti: prevalgono quelle che stanno considerando l’adozione nei prossimi 12-24 mesi rispetto a quelle che già si trovano in una fase attiva di proof of concept (Poc).

Extended reality, aspettative e timori delle imprese

Nel sondaggio di Abi research è emersa una priorità simile per gli intervistati: il miglioramento delle prestazioni e dei livelli di qualità dei macchinari e delle attrezzature industriali. Qui l’Xr può introdurre un netto vantaggio abilitando la manutenzione a distanza, la formazione interattiva e l’acquisizione o condivisione affidabile delle conoscenze.

D’altro lato, le barriere principali all’adozione dell’Xr sono la mancanza di persone con le necessarie competenze e la difficoltà nel riorganizzare i processi, che vanno attentamente pianificati.

Preoccupazioni emerse dal sondaggio includono la difficoltà di tradurre le proprie esigenze nella scelta della giusta soluzione Xr e la mancanza di un chiaro ritorno sugli investimenti (Roi). Ciò deriva da una scarsa comprensione del fornitore e del mercato, che per l’Xr è esacerbata dall’assenza di piattaforme integrate e da un panorama in continua evoluzione.

Il ruolo trainante di digital twin e AI

“La mancanza di chiarezza sulle piattaforme disponibili frena l’adozione”, conclude Abbruzzese. “Tuttavia, la crescita delle altre tecnologie per la trasformazione digitale, in particolare i digital twin e la computer vision, è un vantaggio per l’Xr e viceversa”.

Nel tempo, l’adozione mainstream potrebbe arrivare grazie a una visione più olistica del nuovo modo di lavorare tramite strumenti digitali: anziché concentrarsi sulle singole tecnologie prese separatamente, le imprese vedranno le varie soluzioni come parti di un intero e l’Xr assumerà un ruolo importante in questo ecosistema.

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