Per il sito Stmicroelectronics di Catania il 2021 si è chiuso in positivo con una crescita occupazionale di 170 persone e investimenti di circa 260 milioni di euro, ma i sindacati Fim, Fiom e Uilm chiedono ora al governo di mantenere gli impegni sulla crescita produttiva dell’impianto catanese, in particolare sulla fabbrica di substrati di carburo di silicio per i chip di nuova generazione.
“I risultati importanti ottenuti dal sito di Stm di Catania – sottolineano il Segretario nazionale della Fim Cisl, Massimiliano Nobis, e il segretario regionale Pietro Nicastro – sono rafforzati anche dalla crescita occupazionale di 170 persone nel 2021 e di altre 100 previste per il 2022, di cui la maggior parte laureati in Ingegneria, Chimica e Fisica. È necessario, come richiesto dai lavoratori nelle assemblee, rafforzare anche le squadre di produzione”, si legge in una nota.
Fim Cisl: “Risposte sulla capacità produttiva”
I Segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm hanno tenuto le assemblee dei lavoratori nel sito Stm di Catania per informarli dell’incontro avuto con la direzione dell’azienda.
L’amministratore delegato di Stm Italia, Orio Bellezza, ha confermato gli investimenti effettuati (un miliardo di dollari nell’ultimo quinquennio) per aumentare la capacità produttiva delle lavorazioni in silicio a 8 pollici e accrescere anche la capacità produttiva del carburo di silicio (la nuova tipologia di prodotto) con il completamento di nuove clean room che prevedono l’installazione di macchinari di ultima generazione e per la lavorazione di substrati in carburo di silicio anche a 8 pollici.
Fim Cisl si aspettava tuttavia dall’incontro “anche risposte circa l’investimento che potrà rafforzare la crescita produttiva e occupazionale del sito catanese, in particolare sulla fabbrica di substrati di carburo di silicio”.
Il ruolo dell’Italia nel fronteggiare la crisi dei chip
La richiesta si inscrive in un contesto reso sempre più complicato dalla crisi dei chip: “Le strategie di produzione di chip in Europa non sono ancora definite” e “la situazione del mercato dei semiconduttori è aggravata dal ritardo rispetto ai paesi asiatici e agli Stati Uniti che attualmente detengono circa l’80% della produzione mondiale”, afferma il sindacato.
Secondo Fim Cis la realizzazione di un prodotto come il semiconduttore in carburo di silicio (SiC), che per caratteristiche di alta affidabilità nella conduzione elettrica e nella potenza, sarà sempre più richiesto soprattutto dal mercato dell’automotive, sarà strategica non solo per il sito di Catania, ma per l’intera Europa.
Stm attende il Mise. Il sindacato chiede un nuovo tavolo
Tuttavia Stm, prima di investire, sta aspettando conferme riguardo “al sostegno economico al progetto da parte del Ministero dello sviluppo economico, che a sua volta dice di attendere il via libera dall’Europa“, dicono Nobis e Nicastro. “Un ritardo e uno scarico di responsabilità su cui sia la direzione aziendale che i rappresentanti sindacali hanno deciso di convocare un nuovo incontro nel breve periodo per avere aggiornamenti sullo stato di avanzamento dell’investimento”.
Nelle prossime giorni Fim Cisl si attiverà insieme a Fiom e Uilm sia per sollecitare il Mise a sostenere l’investimento su Catania sia per conoscere, in generale, la strategia del governo sul settore dei semiconduttori. I sindacati sperano di vedere in agenda non solo un sostegno per le produzioni esistenti nel nostro paese ma anche un ulteriore sviluppo della capacità produttiva italiana.
Nuove opportunità dal Chips Act
“Quante risorse del Pnrr si intendono investire su questo settore che sarà sempre più strategico per l’intero comparto manifatturiero italiano”, è la questione cruciale per Fim Cisl. Il sindacato chiederà anche “se c’è la volontà politica a partecipare, con progetti di ricerca e di sviluppo, ai piani specifici promossi dall’Europa come il Chips Act, sostenuto da impegno finanziario complessivo di 43 miliardi di euro”.
Stm ha annunciato insieme all’ultimo report finanziario l’intenzione di raddoppiare gli investimenti nel 2022 portandoli a 3,4- 3,6 miliardi di dollari su scala globale (contro 1,8 miliardi nel 2021) con lo scopo di potenziare la capacità produttiva. Ciò include la costruzione della prima linea di produzione di una nuova fabbrica di wafer 300 mm in Italia, ad Agrate, un piano di investimemto di circa 2 miliardi.