L'INIZIATIVA

Accenture porta in Italia Hour of code: la programmazione si impara giocando

L’obiettivo è superare i 3300 studenti formati nella scorsa edizione. Francesca Patellani: “Nozioni importanti quanto la scrittura e la matematica, che preparano alle sfide del mondo del lavoro”

Pubblicato il 07 Dic 2018

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Quarto anno di collaborazione tra Accenture e Code.org, che insieme sono impegnati a promuovere su scala globale Hour of code, l’iniziativa didattica che coinvolge più di 100 milioni di studenti, che vengono avviati all’informatica e alle basi dei linguaggi di programmazione attraverso una lezione di un’ora.

Nata in Usa, l’iniziativa tocca oggi 180 Paesi e gode del supporto di più di 400 partner e 200mila docenti. Soltato Accenture ha erogato negli ultimi tre anni per questo progetto 14mila ore di lezione.

Alla base dell’impegno di Accenture c’è il tutorial realizzato lo scorso anno, l’Accenture Intelligent Space exploration, che insegna agli studenti ad applicare le tecniche dell’intelligenza artificiale per addestrare un robot a esplorare un nuovo pianeta. Il tutorial quest’anno sarà divulgato in 14 lingue in concomitanza con la Computer Science Education Week: circa 2.500 dipendenti di Accenture sono inoltre impegnati a tenere una lezione di un’ora in occasione di eventi nelle loro comunità di appartenenza.

L’obiettivo dell’edizione 2018 in Italia è di superare i numeri registrati nell’edizione precedente, quando all’evento hanno preso parte 80 dipendenti volontari, che hanno raggiunto più di 3.300 studenti in 37 istituti scolastici.

“Come Accenture riteniamo che promuovere il coding durante il percorso educativo sia un fattore altrettanto importante quanto l’insegnamento della scrittura e della matematica – sottolinea Francesca Patellani, corporate citizenship Lead Accenture in Italia – Infatti, esercitandosi con il coding, bambini e ragazzi acquisiscono capacità logiche e sviluppano l’attitudine all’analisi e alla risoluzione dei problemi. In questo modo non imparano solo a programmare, ma programmano per apprendere e per prepararsi alle sfide del mondo del lavoro, a prescindere dal settore lavorativo che sceglieranno”

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