L'INIZIATIVA

Competenze, da FondItalia 7 milioni: priorità alla formazione digitale

Pubblicato il bando per il 2023: fra le linee chiave l’introduzione di elementi di innovazione tecnologica e un focus sulla green economy. Il vicepresidente Egidio Sangue: “Creiamo le condizioni perché i lavoratori abbiano accesso a corsi di qualità”

Pubblicato il 12 Dic 2022

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L'”introduzione di elementi di innovazione tecnologica e digitale” è uno dei temi chiave su cui FondItalia ha ritenuto prioritario intervenire all’interno del nuovo avviso Femi 2023.01 per il finanziamento di attività di formazione continua a favore di imprese aderenti al fondo e ai conti di rete. A questo filone si affiancano gli altri quattro considerati di primaria importanza: aggiornamento e mantenimento delle competenze; adozione di nuovi modelli di gestione aziendale (risorse umane, qualità, tecniche di produzione) ed amministrazione, sviluppo delle abilità personali; incremento della conoscenza del contesto lavorativo e delle competenze linguistiche; supporto all’internazionalizzazione e green economy.

Secondo i dati contenuti nel report sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia” realizzato da Excelsior – Unioncamere, il fabbisogno di competenze sempre più green e digitali è alla base non solo della crescita economica del Paese, ma soprattutto della competitività di tutti i settori produttivo/industriali. Su questa base, l’Italia necessiterà di almeno 4,5 milioni di lavoratori tra settori privati e pubblici nel quinquennio 2022/2026, con un incremento di oltre un milione di lavoratori rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente. Considerando che un italiano su due ha competenze obsolete e che, dati al 2021, solamente il 25% della forza lavoro dell’intero Paese svolge corsi di formazione continua, gli sforzi dei fondi interprofessionali si fanno, di anno in anno, sempre più intensi.

Innalzato il budget di un milione di euro

L’avviso FondItalia si inquadra proprio in questo contesto, aumentando la dotazione economica iniziale di un milione di euro, dai sei milioni stanziati lo scorso anno ai sette milioni di budget per l’anno entrante. Strutturato con procedura a Sportello, l’avviso è articolato su quattro differenti assi formativi: progetti formativi aziendali, in linea con le esigenze espresse da una sola impresa; progetti formativi interaziendali rivolti ad un gruppo di imprese, aggregate secondo una logica di rete, e progetti formativi individuali finanziabili mediante voucher, ossia la partecipazione a percorsi a scelta individuale di alta formazione o specialistica, erogata da specifici Enti in linea con le esigenze espresse da una o più imprese. A questi, si affianca l’asse Fnc (Fondo nuove competenze) inserito nel Piano nazionale nuove competenze previsto nell’ambito del Pnrr che prevede accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro destinati a percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori.

“Per il 2023, accanto alla pubblicazione dei sei Sportelli dell’avviso Femi, avremo anche la gestione di quei percorsi legati al Fondo nuove competenze, che chiuderà la presentazione dei progetti nel mese di maggio del prossimo anno – spiega Egidio Sangue, vicepresidente e direttore di FondItalia -. Creare le condizioni perché i lavoratori abbiano accesso a corsi di formazione e aggiornamento di qualità in modo da accompagnarli nello sviluppo di abilità e competenze professionali necessarie per mantenersi concorrenziali sui mercati di riferimento rappresenta di una possibilità aggiuntiva per le imprese».

Nel 2022 focus su sicurezza, salute, abilità e gestione aziendale

Il 2022 si è chiuso, per FondItalia, con 768 progetti di formazione approvati a fronte di oltre 16 milioni di euro spesi in attività formative (due milioni in più rispetto al 2021) a beneficio di quasi 30mila lavoratori (cinquemila in più rispetto al 2021) per un totale di quasi 750mila ore di formazione.

«Sono numeri molto positivi – conclude Sangue -, che ci auguriamo di poter confermare ed incrementare nel corso del 2023. Ci troviamo di fronte a grandi e repentine mutazioni dei mercati e dei loro contesti che devono essere affrontati con la giusta competenza e professionalità. I dati dello scorso anno ci dicono che le imprese e i lavoratori hanno ben chiari questi cambiamenti».

Le tematiche formative con il più alto monte ore di formazione nel 2022 sono state la salute e sicurezza sul lavoro, lo sviluppo delle abilità personali e la gestione aziendale. I lavoratori maggiormente coinvolti in attività formative hanno un’età compresa tra 30-39 anni, seguita dai lavoratori tra i 40 e 49 anni. L’Italia è in linea con le medie europee per percentuale di adulti in età lavorativa solo con il diploma di scuola media superiore (41% secondo Ocse) e le statistiche sull’avviso Femi 2022.01 dimostrano come, proprio questo target, è stato il maggiore beneficiario della formazione FondItalia. Laurea e successive specializzazioni non escludono l’accesso alla formazione o all’aggiornamento: infatti il 13% degli iscritti è composto proprio da laureati.

Quasi 30.000 i lavoratori beneficiari dell’avviso precedente

Tra le regioni più virtuose in fatto di formazione professionale, troviamo la Lombardia, seguita dalla Puglia ed Emilia-Romagna. La pubblicazione dell’avviso Femi 2023.01 succede alla pubblicazione di quello 2022.01 con cui FondItalia è riuscita ad attivare percorsi formativi a beneficio di 2.644 imprese per un totale di quasi 30mila lavoratori.

“Tutti gli osservatori, nazionali e internazionali, concordano che il 2023 sarà un anno di svolta per il Paese – sottolinea Francesco Franco, presidente FondItalia -. Il fabbisogno di lavoratori, dovuto al turnover degli occupati in uscita dal mondo del lavoro, ed il livello di specializzazione professionale richiesto sono alla base delle grandi trasformazioni del mercato del lavoro che ci troveremo ad affrontare. FondItalia, che rappresenta un riferimento importante e presente per le imprese aderenti, soprattutto piccole e micro, come sempre c’è ed ha intenzione di dare il proprio contributo perché la ripresa del nostro Paese sia durevole e di largo respiro grazie all’apporto e agli sforzi di tutti gli attori della partita».

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