Più di due terzi dei sistemi educativi europei sta sviluppando o attuando riforme per aggiornare il curriculum informatico, spesso introducendo una nuova materia dedicata a uno o più livelli di istruzione. A dirlo è il nuovo rapporto realizzato da Eurydice (la rete della Commissione europea che raccoglie, aggiorna, analizza e diffonde informazioni sulle politiche, la struttura e l’organizzazione dei sistemi educativi dell’Unione) e intitolato “Informatics education at school in Europe”.
Le dimensioni esplorate dal rapporto
Il rapporto copre 37 Paesi europei e nel complesso analizza 39 sistemi educativi, presentando dati che si basano su norme e documenti ufficiali, raccolti dai membri della rete Eurydice (a cui fanno capo 27 Stati membri più Albania, Bosnia-Erzegovina, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia).
La promozione delle competenze informatiche è del resto una delle quattro dimensioni dell’Agenda digitale dell’Ue per questo decennio: “entro il 2030, almeno l’80% degli adulti dovrebbe possedere competenze informatiche di base, 20 milioni di specialisti delle Tic dovrebbero essere impiegati nell’Ue e un maggior numero di donne dovrebbe essere impiegato in questi lavori”, si legge nel documento, che è organizzato in tre capitoli: il primo capitolo affronta gli approcci curricolari all’insegnamento dell’informatica. Ci si chiede quindi se la disciplina viene insegnata come materia separata o integrata con altre discipline, se viene considerata materia obbligatoria oppure opzionale. Nel secondo capitolo vengono esaminati i contenuti di informatica a partire dai risultati di apprendimento, individuando dieci aree tematiche principali, tra le quali figurano gli algoritmi, gli elementi di programmazione, il funzionamento delle reti e la struttura dei sistemi informatici. Il terzo capitolo è dedicato ai profili professionali e alle qualifiche che il docente di informatica deve possedere per insegnare questa disciplina e ai programmi di sviluppo professionale disponibili.
Mariya Gabriel: “Le competenze informatiche essenziali per i giovani”
“Le tecnologie digitali sono in continua e rapida evoluzione e cambiano profondamente la nostra società ed economia. Introdurre i giovani al computer a scuola può contribuire ad accrescere le loro competenze digitali, favorire la loro motivazione a proseguire gli studi e le carriere nel settore digitale e contribuire a colmare il divario di genere”, dichiara Mariya Gabriel, commissario europeo per l’Istruzione, la cultura e la ricerca in una nota. “Per tenere il passo e adattarsi alla rapida evoluzione delle tecnologie digitali, i giovani devono avere le competenze necessarie per partecipare in modo attivo, responsabile e sicuro a un mondo digitalizzato. Promuovere lo sviluppo di competenze digitali attraverso l’educazione informatica nelle scuole è una pietra miliare per raggiungere questi obiettivi”.